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venerdì 29 marzo 2024

Guarire i Ricordi delle Vite Passate

GUARIRE I RICORDI DELLE VITE PASSATE
(Carolyn Gelone)
“Penso che io stia galleggiando al di sopra di quel corpo”, disse la donna, seduta e rilassata con gli
occhi chiusi nel mio ufficio. “La vita è finita!” Fece un respiro profondo.
Ma quella vita passata è veramente finita? La teoria della reincarnazione asserisce che l’anima passa
molto spesso dalla terra, vita dopo vita. Gli scettici possono credere che la vita di ogni persona sia
separata e non in relazione con il passato. Ma come consulente di vite passate devo dichiararmi
d’accordo con Edgar Cayce, “...ogni entità sulla terra è quella che è per quello che è stata!” (2823-
3)
Il mio primo incontro con la memoria delle vite passate è stato in una regressione di gruppo
diciassette anni fa. La conferenziera aveva dapprima parlato sulla teoria di molte vite, poi si offrì
casualmente di condurre un’esperienza in cui saremmo andati indietro nel tempo - una regressione
ipnotica di gruppo. Esitai. La mia riservatezza naturale nei gruppi mi fece pensare due volte prima
di acconsentire di andare avanti col procedimento. Ma alla fine lo feci. Quella notte mi capitarono
tre esperienze che svegliarono la mia attenzione. La prima, la persona che era stata il mio
innamorato d’infanzia apparve in una delle mie vite passate. La seconda, riconobbi una donna in
una delle mie vite passate che avevo appena incontrata a quella conferenza e avevo sentito un
rapporto immediato con lei. E la terza, cominciò un legame con la conferenziera che condusse ad un
rapporto di mentore/studente. La mia vita stava per cambiare. Questa tecnica appena trovata mi
avrebbe dato un processo personale di guarigione che era profondo come l’anima.
Penso che la mia prima reazione al ricordo delle vite passate sia stata stupore dell’idea che ci
potesse essere un rapporto fra un’immagine del passato e i miei sentimenti attuali. Nella mia
sessione successiva con la regressionista svelai più di una scena piacevole con un amico o due.
Ecco le parole che scrissi nel mio diario:
Sessione Due: Vedo una ragazza giovane e bella vestita con un abito chiaro e leggero che balla per
il sultano e la corte. Sono io la donna in costume. Guardo la folla con i suoi occhi e vedo un uomo
con il turbante. Pare che ci riconosciamo senza parole. Quando arriva il prossimo gruppo di
intrattenimento esco dalla stanza e vado in una zona nel palazzo che assomiglia ad una nicchia. La
persona con il turbate arriva dopo poco. L’incontro è ovviamente clandestino. La sensazione di
pericolo è molto evidente, dato che parliamo con bisbigli. Io sono cristiana e passo un messaggio da
parte dei cristiani a questo uomo. E’ una cosa molto pericolosa. Egli mi dice che devo andarmene e
poi mi accompagna da due guardie. Mi portano in un rifugio lontano con altri seguaci di Gesù.
La scena cambia e ora sono nelle catacombe. Non mi sento a mio agio con questa gente
“contadina”. Sono giovane e mi lamento di tutto. Essi sembrano infinitamente tolleranti ! Poi tutto
cambia. Mi rifiuto di nascondermi e vengo catturata e portata al Colosseo Romano. La prossima
cosa che so è che sono nell’arena e sono ferma come una pietra quando un leone si avvicina. Il
terrore è completo; non mi muovo mai. Poi in un attimo sono su, al di sopra del corpo, guardando
giù.
Fui totalmente stupefatta ! Dissi immediatamente: “Faccio la stessa cosa oggi. Se vedo un cane
grosso congelo dalla paura !”
Come poteva essere ? Una sensazione di duemila anni fa che riaffiora nel mondo di oggi ? Nel mio
lavoro come regressionista di vite passate ho visto ripetutamente come i miei pazienti hanno
sperimentato quello stupore. Il nesso emotivo è il legame che ci lega ai ricordi del passato. Se il
ricordo è edificante e gioioso sperimentiamo nuovamente quella gioia. Viceversa, se il ricordo è
scioccante o pieno di paure la rivelazione dell’evento localizza il nodo della questione da guarire.
Secondi i readings di Cayce le emozioni sperimentate sul piano terreno vengono affrontate
nuovamente in vite successive sul piano terreno. Esse vengono a noi in ciò che Cayce chiamò
“impulsi”. Gli impulsi emotivi che sono negativi hanno di solito un aspetto limitante ed influenzano
gli schemi di crescita negativamente.
I ricordi delle vite passate consistono insieme di pensieri e emozioni. Quando un pensiero viene
cambiato, esso può influenzare gli impulsi o le emozioni. Nel processo di consultazione la
conoscenza si sviluppa sia dai punti di vista delle vite passate sia da quelli di oggi sul problema.
Questo rende possibile desensibilizzare questi impulsi. Detto in modo semplice, il processo è
rivelazione e liberazione. La guarigione implica una liberazione emotiva.
Alla fine del mio ripasso delle vite passate la consulente mi chiese che sentimenti avessi nei
confronti degli animali. Ammisi la mia paura di loro avuta per tutta la vita. Tramite domande abili e
un lavoro di suggestione cominciò ad inquadrare di nuovo l’evento passato facendo affermazioni
come : “I tempi sono diversi...Lei è diversa...Ha molto più controllo della sua vita della ragazzina
viziata, non è vera ?” La mia logica lo confermò. “Ora lasciamo andare quel ricordo,” continuò.
“Lei non ha bisogno di sentire altro che prudenza quando incontra un animale.” Che sollievo ! Mi
sentii diversa ! In qualche modo più leggera.
Il tempo passò, prima che mi accorsi di un cambiamento avvenuto in me. Il suggerimento di usare
solo prudenza con gli animali cominciò a fare effetto. Sebbene cominciassi a cambiare
impercettibilmente dapprima, alla fine modificai le mie azioni nei confronti di tutti gli animali - gli
animali domestici, i cani randagi, i leoni nello zoo. Non mi sorpresi più in uno stato di terrore. Non
ebbi più reazioni esagerate per la paura. Ripensandoci, la realizzazione di quel cambiamento
avvenne circa un anno dopo la regressione. Successe quando andai a casa di una nuova amica.
Quando entrai a casa sua il cane da presa di famiglia mi aspettò alla porta. Mi fermai per permettere
al cane di abituarsi a me, ma continuai diritto e salutai la donna senza preoccuparmi del cane.
All’improvviso l’intera situazione si registrò nella mia mente. Qualcosa era diverso. In qualche
modo avevo cominciato ad applicare il suggerimento di avere “un approccio prudente” e la paura
irragionevole degli animali si era allontanata.
Il cambiamento aveva seguito questa sequenza di apprendimento: rivela, rilascia, riprogramma,
risultato. Infatti Cayce dichiarò che un tale cambiamento negli schemi emotivi fosse possibile.
“Poiché nessun impulso di qualsiasi tipi supera il diritto di nascita [cioè, la volontà] di ogni anima
in un’esperienza materiale. Così troviamo che . . . l’applicazione del sé in qualsiasi direzione
cambia gli impulsi e costruisce o diminuisce le emozioni del fisico.” (2279-1)
La guarigione di un ricordo delle vite passate non richiede sempre un anno. Un risultato più
immediato fu raggiunto da una paziente che aveva uno strano problema. Non riusciva a portare
molti gioielli sentendosi a proprio agio. E i braccialetti non avevano mai fatto parte del suo
guardaroba. Ella si chiese se fosse un problema radicato in una vita passata
Nell’ipnosi andammo indietro nel tempo e trovammo una vita nell’Egitto del primo secolo. Ella fu
uno schiavo maschio. Questo schiavo, insieme a molti altri, fece un lavoro manuale faticoso. Era
difficile sollevare oggetti pesanti perché questo schiavo aveva una corporatura fragile, era
sottonutrito ed era impedito terribilmente da pesanti fasce di metallo intorno ai polsi ! Tutti erano
incatenati insieme. Persino in questo stato di torpore mentale lo schiavo si rese conto con
disperazione quanto fosse dura questa vita. Eppure si fece strada una vaga idea che ci doveva essere
un modo migliore.
Lisbeth, la cliente, rise quando finì questa vista ipnotica. “Questo ha molto senso. Chi vuole sentirsi
incatenato ?”
Poi le chiesi se c’era una parte della sua vita in cui sentiva grande difficoltà. Sembrava che le fosse
diventato insopportabile lavorare nel suo ufficio, fino al punto che si era licenziata prima della
nostra sessione. Il capo aveva cambiato le procedure dell’ufficio, e avevano chiesto a lei di fare più
lavoro senza un aumento di paga. “Ho dovuto licenziarmi,” disse. “So che c’è un modo migliore.
Quello era come un lavoro da schiavi !”.
Lisbeth mi chiamò alcune settimane dopo per farmi sapere che aveva cominciato a portare il
braccialetto che suo marito le aveva comprato per regalo. Era deliziata del fatto che riuscì a portarlo
sentendosi perfettamente a suo agio !
In questo caso sembra che la guarigione sia avvenuta all’istante. Ma le apparenze possono
ingannare. Diamo un’occhiata a qualche fattore di base che ha a che fare con questo caso. Come
anima Lisbeth era cresciuta e si era sviluppata dai tempi in cui fu uno schiavo. Nell’Egitto del primo
secolo la sua coscienza nascente aveva vagamente compreso che ci doveva essere una via migliore.
Ora si era sviluppata arrivando al punto di azione. Quando ella ebbe la scelta sul lavoro di rimanere
in una posizione insoddisfacente o di andarsene, lei se ne andò. Le emozioni, più il sintomo fisico
rinchiuso in quell’emozione, furono liberati da quell’azione decisiva. Il tempo, oltre alle esperienze
delle vite passate e le circostanze, l’avevano portata ad un punto di svolta. Ora sapeva e agiva
secondo il principio che il lavoratore vale la sua paga.
Era un caso di guarigione istantanea? Probabilmente no. Era piuttosto una questione di ciò che
Cayce chiamò processo interiore di “riga su riga” - uno che alla fine arriva al suo punto di
realizzazione. La guarigione deve essere compresa come un processo che succede in un contesto:
siamo delle anime in evoluzione.
Il prossimo caso che mi viene in mente è quello di una donna che non aveva una paura o un sintomo
fisico da guarire, bensì invece il desiderio di indugiare e di usare la sua capacità nello scrivere. Ella
mi disse che scrivere era una cosa naturale per lei e che le piaceva, ma aveva delle difficoltà a
riservare del tempo ed era frustrata per le sue scuse. Era in grado di trovare il tempo per dei progetti
di gruppo e per socializzare, ma non ce la fece mai di scrivere. Portò questa domanda alla sessione
di consulenza sulle vite passate: “Ho ciò che è comunemente noto il blocco dello scrittore o ho un
blocco per le vite passate?”
Cominciammo a lavorare ricordando il passato, e trovammo una vita nell’Inghilterra Vittoriana.
Ella era la figlia maggiore della famiglia di un vicario. Suo padre era vedovo, ed ella si prese cura
della casa per lui. Come il tempo passò ella sentiva che avrebbe dovuto continuare ad occuparsi
della casa e di suo padre, così non cercò il matrimonio o una casa sua. Sebbene la vita fosse molto
piacevole, ella era sola. Per il proprio divertimento cominciò a scrivere delle storie sui signori e
sulle signore di Londra e sui balli alla corte del re.
Alla fine di quella vita il messaggio sembrava chiaro: prendi il tempo per equilibrare lo scrivere con
altri avvenimenti della vita. Non hai bisogno di temere la solitudine quando cominci a scrivere. Così
ella lasciò quella seduta di consulenza con un’affermazione che le ricordava che poteva integrare il
passato e il presente.
Uno sviluppo interessante di questa situazione ebbe luogo due mesi più tardi. Ella ricevette una
telefonata da sua madre riguardo all’ultima crisi nella vita di sua madre, e avrebbe voluto vivere
abbastanza vicino per essere con lei, perché erano emotivamente vicine, anche se distanti
geograficamente. Dopo la telefonata si mise comoda sulla sua sedia e cercò di rilassarsi. Allora
ebbe una visione di suo padre nei giorni Vittoriani. Guardò in quegli occhi e capì che questa era la
stessa anima della sua madre attuale! Le parole che le vennero alla mente erano: “L’unico modo per
aiutarla è aiutarla a aiutarsi questa volta! Una persona può imparare spiritualmente attraverso la
dipendenza da se stessa. Non l’hai aiutata l’ultima volta sacrificando la tua vita per lei!”
Le parole la fecero trasalire. Furono seguite da un afflusso di energia emotiva in tutto il suo corpo.
Lo seppe tutto in quell’unico istante. Per sette anni aveva sentito una colpa terribile per non aver
fatto di più per sua madre. Tutto era cominciato al momento del suo matrimonio. Le sue nozze e la
morte accidentale di suo padre accaddero a distanza di due settimane . Aveva dovuto lasciare sua
madre appena diventata vedova per iniziare la sua propria vita matrimoniale nella sua propria casa.
Sette anni di colpa! Sentì dolore e liberazione simultaneamente. Uno spostamento avvenne nella sua
mente. Si rese conto che non era necessario prendersi cura di sua madre vedova nel modo in cui si
era presa cura di quel padre della vita passata! La guarigione comprende uno spostamento nella
percezione.
Era venuto il momento giusto per una svolta in questa colpa. Lo stato di prontezza aveva attirato a
lei la risposta, come l’avrebbe fatto per tutti noi. Questo illustra come guarire i ricordi delle vite
passate è un processo metafisico, spezzo associato con punti di svolta della comprensione. La
paziente non aveva lavorato coscientemente sulla soluzione del dilemma con sua madre, ma la sua
buona volontà di cercare aiuto per altri ambiti della sua vita aveva portato alle informazioni che
servivano a quello scopo.
La coordinazione dei tempi è cruciale per il processo di guarigione. Quando i miei pazienti
chiedono se il processo di regressione li “curerà” rispondo che non ci sono alcune garanzie. L’aiuto
arriva sotto varie forme alla persona che è pronta di cambiare, e la conoscenza della regressione è
soltanto una possibilità. Devo aggiungere un’altra osservazione sulla coordinazione dei tempi: lo
stato di prontezza di una persona viene sempre onorato dalle Forze Universali. Ci sarà una risposta;
però accettare quella risposta può richiedere il passo successivo nel processo della propria crescita.
Quell’opportunità di crescere è esattamente ciò che è successo a me. Dopo la mia regressione
iniziale con il mio mentore cominciai a studiare le tecniche usate nelle consulenze sulle vite passate.
Mentre studiavo continuai a lavorare nella mia carriera come insegnante scolastica. Stavo
imparando le regole della mente e dello spirito per il mio proprio interesse, così pensai. Non molto
dopo che gli studi erano cominciati ebbi una serie di sogni in ognuno dei quali una cinepresa stava
al centro del mio banco a scuola. Adoperavo la cinepresa, ma non riuscivo a vedere le immagini. Mi
ci volle un po’ per associare la cinepresa e il film con la mente e le scene delle vite passate. Alla
fine mi domandai: “Potrebbe questo essere una carriera nuova per me?” Guidata da quei sogni
comincia un anno di tirocinio come consulente di vite passate.
Non soltanto lavorai con altri quell’anno, ma guardai più da vicino la mia propria vita passata da
cristiana quando ero stata uccisa da un leone. Tornai ripetutamente su quella scena di morte. Un
nuovo pensiero mi colpì quando mi staccai di più dal sangue e mi misi di più in armonia con una
visione comprensiva della situazione: la mia paura delle folle poteva essere cominciata là.
Che scoperta significativa ! Era previsto che dessi un programma di addestramento per il mio
distretto scolastico, e il pensiero di stare davanti al gruppo mi intimidiva. Questa non era
un’apprensione nuova. Sono agorafobica e lo sono stata da quando avevo vent’anni. (Il termine
greco agoraphobia significa “paura della piazza del mercato”; perciò paura della folla.) Ma
certamente, parlare con il gruppo non poteva essere paragonato con l’affrontare quel leone
nell’arena, o forse sì? A molti dei miei colleghi più anziani non piacevano i nuovo metodi di
insegnamento, e la mia presentazione programmata riguardava queste tecniche e il grado di
successo che avevo ottenuto.
Poi ebbi un secondo intuito. Eccomi di nuovo, a parlare di idee nuove, controverse - proprio come
quando seguivo gli insegnamenti di Gesù e passavo il messaggio agli altri. Ora il quadro diventò più
chiaro. Le mie paure venivano attivate e minacciavano a ostacolare i miei interessi, le mie nuove
scoperte e il mio desiderio di condividere quelle conoscenze.
Ora il terreno era pronto! Le paure e i dubbi delle vite passate stavano contrastando i desideri del
presente. Era veramente il sé che affronta il sé. Avrei accettato questa opportunità di parlare delle
mie credenze e esperienze educative ? Oppure le paure passate avrebbero dominato la situazione e
mi avrebbero fatto ritirare ? Arrivò il giorno del programmo, e colsi l’occasione. Non era una
coincidenza che una collega chiese di condividere il tempo della presentazione con me! Mi sentii
incoraggiata nello sforzo che stavo facendo di lasciar andare il passato.
Cayce parlò di cicli di apprendimento: “...Gli individui sulla terra si muovono da un ciclo all’altro
nel loro proprio sviluppo, nei loro rapporti con gli individui e con le attività che hanno a che fare
con ciò che più essere compiuto in una data esperienza. Hanno, per così dire, preso questa o quella
strada per affrontare certe condizioni. E un’esperienza in una parte della vita è quindi come una
lampada o un vademedum. Quindi quando arrivano nuovamente all’incrocio, per così dire, c’è
un’altra esperienza o un’altra lezione.” (993-4)
Così arriva un punto nella vita, un “incrocio”, in cui la conoscenza dal passato viene usata per
aiutare o per ostacolare. Scelsi di usare la mia conoscenza per il mio beneficio. Era un passo
liberatore, parte di un processo graduale di cambiamento, e i miei clienti ed io sembriamo
sperimentare questo cambiamento con accrescimento continuo.
Nel caso di Lisbeth era il lasciar andare il suo disagio fisico con i gioielli: affrontò la sfida di vedere
quanto era veramente cambiata quando decise di portare il braccialetto che aveva ricevuto in regalo.
Fu accettabile in quanto era una catenina d’oro leggera con alcune piccole pietre preziose
incastonate. Il commento di Lisbeth fu interessante: “Posso portare questo perché sembra molto
leggero sul mio polso. Non penso di poter portare quei braccialetti pesanti .” Forse inizialmente
esprimiamo tutti lo stato di guarigione in una forma più “leggera”. Ma fintanto che è un’azione
costruttiva la possiamo considerare come un primo passo in un processo di guarigione in corso.
La mia cliente scrittrice lo dice così: “Sì, lascio andare i vecchi sentimenti. Scrivo, anche se a scatti
!” Ha un sorriso nella voce quando dice poi: “Due passi in avanti e uno indietro.” La mia risposta è
che i passi fatti un po’ per volta dimostrano comunque la nuova tendenza della mente e indicano
che la guarigione si sta evolvendo.
Quel processo di guarigione e crescita era evidente nella mia vita. Dopo il programma svolto
durante il servizio a scuola mi chiesero di facilitare dei seminari per insegnanti per produrre del
materiale per nuove necessità di curriculum. Mi piaceva molto condividere le idee in quel modo.
Cominciai a sentirmi più a mio agio nel guidare e condurre gli adulti, e fui sorpresa del numero di
insegnanti interessati alle nuove idee. Più aumentò il livello del mio benessere, più, penso, stavo
guarendo.
Recentemente lessi La Mente: Il Potere Maestro, un libro di Charles Roth, in cui scrisse: “Cambiate
gradualmente. Le vostre abitudini cambiano, a volte cambiano i vostri amici, cambiano i vostri
valori, cambiano le vostre circostanze, e cambia la vostra vita.” La mia vita stava per fare un grosso
cambiamento. Ero pronta ad arrivare al punto dei giorni del Colosseo cominciando con l’idea di
ricercare i readings di Cayce sull’educazione. Avevo fatto un commento in quel senso in un appunto
casuale, ma entro sei mesi fece sì che presi il mio congedo sabbatico dal distretto scolastico per
iniziare la ricerca sull’educazione, sui bambini e la spiritualità. Come risultato di questo progetto
cominciai a condividere le informazioni con altri insegnanti. Quando il congedo finì scelsi di
continuare la mia ricerca e la mia nuova forma di comunicazione. Con quella scelta colmai il
vecchio e il nuovo: parlai agli altri delle mie nuove credenze spirituali, e i ricordi del passato non
furono abbastanza forti per trattenermi ora dall’opportunità che la vita aveva presentata. Così fu
raggiunto un nuovo livello di guarigione.
Questi sono tempi di crescita accelerata nel mondo, e più gente sta diventando consapevole delle
possibilità in ogni situazione che la vita offre. Alcune anime di un livello avanzato di coscienza
sono in grado di vedere delle scene delle vite passate nella meditazione e nei sogni - persino visioni,
da svegli. Molti dei miei clienti vengono da me già sapendo parecchio sulle loro vite passate. Una
volta ebbi una cliente che arrivò al suo appuntamento dicendo che per poco non sarebbe venuta. Il
suo motivo: “Non sapevo se volevo ottenere più informazioni. Posso non avere il tempo di lavorarci
in questo momento!” Lei comprendeva le leggi. Siamo responsabili di agire su ciò che sappiamo.
Ho imparato di rispettare le leggi universali che operano nella mia vita. Guarire i ricordi delle vite
passate è un processo che significa guarire il karma. Considero il karma come una condizione
squilibrata portata con sé da una vita all’altra. Nella storia della mia stessa paura radicata in una vita
passata quel ricordo dell’anima accentuò per me una condizione negativa. Ma era una condizione
fuori dal contesto - una prova rimasta della vita - ed era ora per me metterla in una certa prospettiva.
Il karma può esistere soltanto se esiste lo squilibrio. Ho chiesto ad alcuni clienti se sono pronti a
lasciare andare i cattivi sentimenti che hanno sperimentato vedendo una vita passata, e a volte
dicono di no. La necessità di prendere la rivincita e di punire l’altra persona è l’emozione più forte
per un tale cliente. In tal caso il karma continua. Il tempo della guarigione non è ancora arrivato.
Quando inizia la legge della grazia in una situazione ? Considerate lo stato di grazia come una
condizione equilibrata. Per esempio, potrei dire che il ciclo completato con il mio problema lo ha
elevato ad una forma di grazia. Il problema è stato sbloccato. Ha prevalso un equilibrio. Sotto quella
luce guarire un ricordo di vite passate trasforma una situazione da karma in grazia.
La vita è continua. Ho visto quella legge con ogni vita passata visionata dai miei clienti. Le
condizioni attuali e le esperienze delle vite passate sono connesse in modo intricato nel corso del
tempo. Karma e grazia sono interconnessi quando ogni anima sperimenta i ricordi fisici e la loro
eco psicologica che li accompagna. Tutti i ricordi sono legati insieme - corpo, mente e spirito. La
guarigione iniziata su uno di quei livelli penetra agli altri livelli. Questo è un processo di guarigione
che è profondo come l’anima.
Nei sedici anni della mia consulenza nella regressione non ho mai perso la mia meraviglia per la
capacità di ricupero dello spirito umano. Per quanto potesse essere stato soffocato per secoli,
riemerge completo e trasformato dal tempo e dall’esperienza. La guarigione succede davvero!
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