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venerdì 19 aprile 2024

La Paura ha degli Effetti auto-avvelenanti

Come pioniere nel movimento salutista ora definito olismo Edgar Cayce fu sensibile al modo in cui
corpo, mente e spirito interagiscono durante la guarigione. I rimedi fisici soli non bastano. Le
medicine migliori o gli aggiustamenti spinali più abili “non ce la fanno” del tutto se non viene fatto
un lavoro guaritore di trasformazione contemporaneamente sulla mente e sullo spirito. Questo
particolare reading, che enfatizza il ruolo che la paura può avere nel creare la malattia, è un caso
eccellente per questo punto. Anche se le vostre sfide di salute non rassomigliano per nulla ai
problemi del Sig. [5735], il consiglio psicologico qui potrebbe comunque essere applicabile.
Dei regimi di trattamento dettagliati caratterizzano la maggior parte dei readings di Cayce sulla
salute, ma in questo c’è solo una singola formula di un tonico. L’essenza del messaggio sulla salute
per il Sig. [5735] riguarda la necessità di cambiamenti psicologici e spirituali, in particolare in
riferimento al superamento della paura. Infatti il tonico non doveva nemmeno essere preso “finché
il sé non ha corretto il sé nell’avvelenare il sé con i rifiuti del proprio corpo.”
In apparenza questo uomo era esteriormente una persona piuttosto robusta, di aspetto sano. Viene
descritto nel paragrafo 16 come qualcuno che aveva l’aspetto forte. Eppure gli effetti autoavvelenanti
della paura stavano causando una “tensione costante” e stavano minando la sua salute
(“mangiando dalle stesse fondamenta di ciò che è manifestato fisicamente”). Era anche una persona
di talenti e potenzialità particolari (vedi paragrafo 2), ma uno che non avrebbe mai realizzato quelle
possibilità se le forze inconsce della paura avrebbero continuato a sabotare il suo benessere fisico.
Come diagnosticato in questo reading i problemi di salute del Sig. [5735] si manifestarono in modo
estremamente acuto in un disordine del fegato e in una disfunzione generale del sistema
eliminatorio. Questo era qualcosa che egli confermò in una lettera a Cayce circa una settimana dopo
che il reading era stato dato: “Per quanto riguarda la mia condizione fisica al momento la
descrizione è corretta. Circa 28 anni fa ho subito la febbre tifoidea che era parzialmente causata da
una condizione precedente di esaurimento dovuta a qualche problema di fegato, poi a questo si
aggiunse qualche trattamento sbagliato da un dottore studente all’ospedale che peggiorò il
problema, causando un’eliminazione ancora più scarsa.”
Però la descrizione di Cayce delle cause per questi problemi ha poco a che fare con un attacco di
febbre tifoidea o con il trattamento medico scadente di molti anni fa. Invece questo reading indica
una causa psicologica: l’esistenza della paura che era così diffusa e potente da essere chiamata
“paura nelle forze innate fisiche del corpo”. Questo è qualcosa di più serio del panico da
palcoscenico, della paura dell’acqua o una delle innumerevoli fobie che affliggono la gente. In
questo caso Cayce sembra riferirsi ad una condizione nell’anima che è così rovinosa da aver il
potenziale di erodere lentamente ma costantemente la salute e la vitalità di qualcuno. Questo tipo di
paura è un senso spirituale di essere tagliato fuori dal Creatore. E’ uno schema nella mente
dell’anima basato sulla separazione e l’isolamento piuttosto che sull’unione e sulla relazione.
Il Sig. [5735] pensò di essere capace di immaginarsi velocemente da che cosa Cayce lo metteva in
guardia. Collegò questi riferimenti di paura alla cattiva abitudine di essere ipercritico. In una lettera
a Cayce pochi giorni dopo il reading egli scrisse: “Ho ricevuto il reading da Lei qualche tempo fa e
La ringrazio dal fondo del mio cuore. L’ho esaminata ripetutamente, e quello che all’inizio è stato
forse piuttosto difficile da capire mi è ora sempre più chiaro. Per esempio dove si dice che ho una
‘paura’ comprendo ora che è un risultato dell’atteggiamento che la mia mente ha assunto quando,
come ‘riformatore’ (per quattro anni editore di un settimanale) , mi piaceva molto trovare dei difetti
nelle organizzazioni religiose e nel campo politico. Quello ha reso la mia mente ‘acida’, e anche se
il motivo può essere stato buono, ha avuto un effetto nocivo. Ora sono quindi arrivato alla
conclusione di rendere questo una svolta per il meglio per me e gli altri.” Questi commenti riflessivi
suggeriscono che egli aveva evidentemente la buona intenzione di cambiare i suoi progetti e di
capovolgere la propria vita. Ma non possiamo fare a meno di concludere che i riferimenti di Cayce
agli effetti paralizzanti, debilitanti della paura erano più seri che una disposizione “acida” che
veniva dalla sua natura ipercritica, “riformatrice”. La paura era profonda e probabilmente inconscia
per la maggior parte del tempo. Avrebbe dimostrato il suo viso indirettamente sotto forma di rabbia
- a volte mirata verso altre persone, ma qualche volta verso se stesso. Il paragrafo 8 contiene questa
essenza dell’analisi di Cayce della paura e del suo effetto sulla propria salute.
Qual è quindi l’antidoto, per il Sig. [5735] o per uno di noi la cui salute è minata da una paura
profonda? E’ improbabile che combatterla frontalmente funzioni. Infatti possiamo allarmarci tanto
per ciò che le nostre paure inconsce possono farci che, a sua volta, la paura diventa un fattore
ancora maggiore nella nostra psicologia personale. Forse la risposta è la psicoterapia; e senza
dubbio, per alcune persone un consulente o uno psicologo abile può essere d’aiuto. Comprendere il
problema è un inizio sul sentiero della guarigione, ma per superare la paura ci vuole anche un
rimedio spirituale, secondo l’orientamento terapeutico di Cayce. Soltanto l’amore può veramente
scacciare la paura. Soltanto sperimentando nuovamente l’interconnessione della vita - la sua unità -
si possono sciogliere i nodi della paura nella mente umana. I consigli spirituali che Cayce offre al
Sig. [5735] nel paragrafo 10 e poi nei paragrafi 15 - 17 formano il cuore del suo messaggio di
guarigione a chiunque per cui la paura è un fattore nella creazione di problemi di salute.
Il Reading
Questo reading psichico, 5735-1, fu dato da Edgar Cayce nel suo ufficio, 115 West 35th Street,
Virginia Beach, Va., questo 27 marzo 1928, in accordo con la richiesta fatta dal Sig. [5735].
Presenti: Edgar Cayce, Sig.ra Cayce, Conduttrice; Gladys Davis, stenografa. Sig. L.B.Cayce e il
Dott. T.B. House. Il dott. e la Sig.ra Meredith entrarono circa a metà del reading.
1Gertrude Cayce: Darete un reading fisico, mentale e spirituale per questo corpo, con suggerimenti
per il miglioramento di uno o tutti questi aspetti.
2 Edgar Cayce: Ora, troviamo che ci sono delle potenzialità insolite che circondano questo corpo,
che venga considerato dal punto di vista degli attributi fisici, mentali o spirituali del corpo.
3 Con la condizione fisica del corpo troviamo che esistono quelle forze a cui si dovrebbe badare, o
avvertimenti fatti come riferimento alle conseguenze di quelle condizioni se si permettesse loro di
rimanere nel loro modo attuale di funzionamento; poiché attraverso queste c’è una tensione
continua da sopportare che le reazioni fisiche non sopporteranno sempre, e l’utilità del corpo -
mentalmente e spiritualmente - verrebbe ritardata, e non raggiungerebbe ciò che potrebbe essere
compiuto attraverso l’esperienza fisica del corpo.
4 Vi sono molte condizioni da considerare nelle forze fisiche di questo corpo.
5 Uno degli ostacoli più grandi per il corpo è la paura. Non di altri; non della capacità mentale; non
di ciò che il corpo desidera - bensì paura nelle forze innate fisiche del corpo; e mentre spesso la
propria prospettiva sulla vita è alterata dalle condizioni del fegato o del sistema digerente, in questo
particolare corpo - mentre queste condizioni esistono; cioè, ostacoli nel sistema digerente e
particolarmente nelle eliminazioni che sono influenzate attraverso il sistema escretorio,
specialmente nella mancanza delle secrezioni corrette che vengono dal fegato - per questo
particolare corpo - (la paura produce degli effetti quasi altrettanto nocivi per questa particolare
condizione fisica), da ciò che è stato sperimentato dalle relazioni del corpo fisico con quelli delle
condizioni famigliari, e delle forze ambientali, che queste paure portano ciò che produce in questo
corpo mentale altamente sviluppato (per quanto riguarda i nervi) - un effetto dannoso nel dare del
suo meglio, o fisico o mentale, nell’applicazione della conoscenza posseduta dal corpo per il bene
di se stesso.
6 Quindi, nel soddisfare i bisogni delle forze fisiche del corpo, questi verrebbero - necessariamente
- presi in considerazione (questa paura).
7 Mentre può essere applicato per il corpo ciò che supererà fisicamente quelle deficienze, a meno
che quella forza di base presente nella paura del corpo non venga rimossa queste tornerebbero
certamente ad ostacolare nuovamente il corpo.
8 Come si vede anche nelle condizioni puramente fisiche che esistono negli arti inferiori - i piedi, la
testa, la mancanza di corrette eliminazioni che sono evidenti nella condizione del cuoio capelluto,
dell’occhio, nelle forze acustiche - tutti questi mostrano l’effetto, non tanto di difetti fisici della
paura o del costante trattenimento nel sé di ciò che dà per così dire - dei veleni al sistema, attraverso
ciò che si serba contro il sé e contro gli altri; poiché la paura crea la rabbia; la rabbia crea quello in
un sistema che ostacola la digestione dando al sangue tali impulsi che la digestione corretta non è
possibile nel sistema - o rancore o il desiderio di soccombere all’influenza di qualsiasi forza
imponendo il sé agli altri, o la paura serbata come rancore verso un altro per una cosa intenzionale o
non intenzionale sbagliata fatta contro il sé o altri.
9 Quindi, per affrontare le condizioni, questo deve essere scacciato interamente dal sistema - quindi
aggiungi quello nel fisico che darà sollievo a queste condizioni, e troveremo un corpo forte costruito
bene in ogni sua parte, dando quel canale attraverso il quale le forze mentali e spirituali che
assistono questo corpo materiale possono manifestare gli elementi migliori e le forze migliori per il
beneficio e il servizio del sé e degli altri.
10 Nello scacciarle sostituisci piuttosto il rancore, il desiderio e l’odio e le condizioni simili con
l’amore del Maestro - proprio come il corpo ha proclamato e proclama, con le parole, agli altri - ma
ha sempre sentito che tutta la comprensione non è stata nel sé; ma l’amore perfetto scaccia la paura,
e l’amore perfetto è soltanto fondato in Lui che diede Se Stesso a riscatto per molti; che non pensò
che fosse un furto essere uguale a Dio, ma non diede importanza a Se Stesso affinché potesse
prendere su Se Stesso i peccati del mondo e mostrare all’uomo quella via accettabile perché l’uomo
potesse, da sé, avvicinarsi a quel regno; e dato che venne trovato perfetto nel corpo e nella mente
diventò uguale a quella forza creatrice che dà ad ogni uomo la possibilità di fuggire da se stesso !
11 E quando questa paura è stata scacciata aggiungi questo fisicamente al corpo:
Erba di Ambrosia (secca) ... 3 once, aggiunte a 16 once di acqua. Riduci sobbollendo (non
bollendo) a mezza quantità. Filtra mentre è caldo e aggiungi:
Zucchero di barbabietola ...4 once, disciolto in 1 oncia di acqua calda.
Poi aggiungi:
Alcol di grano ... 2 once, con balsamo di Tolu ... 2 dramme, mescolato in esso.
12 Mescola bene prima di prendere ogni dose, la quale dovrebbe essere mezzo cucchiaino dopo
ogni pasto. Non prendere se il pasto non viene consumato. Non mangiare troppo. Non purgare il sé
da quegli elementi che portano le condizioni migliori per il corpo attraverso le giuste eliminazioni
nel sistema.
13 Non è necessario che queste cose vengano prese se il sé non ha corretto il sé nell’avvelenare il sé
con i rifiuti del proprio corpo.
14 Nelle forze mentali del corpo, qui troviamo - come è stato dato - una capacità insolita di
disseminazione; ma poco coordinamento con ciò che è stato ottenuto o conosciuto dal corpo.
Questo sarebbe bene per il corpo considerarlo:
15 Che la Vita ha la sua continuità; e la Vita è tutto; e nessuna singola porzione della Vita è l’intero;
poiché la Vita è ciò che è stato dato dallo Spirito; e l’Anima è l’individuo. Il mentale - che sia di
una coscienza sensoria o della supercoscienza o della coscienza oggettiva - è il costruttore; e ciò che
è costruito, che sia nel corpo fisico o nel corpo dell’anima, è il risultato.
16 Proprio come è stato dato al riguardo delle condizioni fisiche del corpo. Mentre il corpo,
evidentemente, può avere l’apparenza di condizioni fisiche forti; eppure vi può essere, dentro, ciò
che continua a consumare le fondamenta stesse di quello che viene manifestato fisicamente - e lo
stesso con il corpo dell’anima, o il corpo mentale, che può essere così indirizzato - attraverso
l’applicazione di ciò che è dato come il compagno dell’anima (la volontà) - da rendere l’individuo
Tutt’Uno con il Tutto, o separarlo dal suo Creatore; poiché la Vita è il dono del Creatore, e si fa
quella vita attraverso l’applicazione di quello che è conosciuto - non attraverso ciò che viene
desiderato, ma ciò che è conosciuto - e nell’applicazione si giunge a ciò che dà le forze fisiche
perfette, che ci si riferisca al corpo mentale o a quello materiale.
17 Nell’essenza spirituale l’entità ha quella capacità di sintonizzare il sé con molte coscienze. Sii
guidato da ciò che porta il sé ad essere il servo di molti, nel modo che Lui diede che “Dio è Spirito e
cerca che tale Lo veneri.” Ricordando in quello stesso modo che la vita è guidata da queste varie
coscienze (e la volontà del sé controlla in ogni sforzo che si fa attraverso essa), il sé è in sintonia
con la piena coscienza, oppure separa il sé - proprio come fu dato nei tempi antichi: “ Ho questo
giorno messo davanti a te il bene e il male - Scegli tu chi vuoi servire!” Non dire, chi ascenderà in
cielo per portarLo giù da basso? oppure, chi scenderà nelle profondità? poiché Dio vive in te, anche
nel tuo stesso sé, e la mia volontà, il mio Spirito, è testimone del Tuo Spirito - non di qualcun altro!
Il tuo Spirito! se hai scelto, scegli o sceglierai ciò che metterà il tuo stesso sé in sintonia con quel
Tutto.
18 Abbiamo terminato.
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