Site Logo
giovedì 25 aprile 2024

Due mistici - una storia: Edgar Cayce ed Evagrius Ponticus

Non esistono prove del fatto che Edgar Cayce, da sveglio, abbia mai letto i testi sacri del mistico cristiano Evagrius Ponticus. Eppure le letture sulla creazione che Cayce eseguiva in stato di trance eguagliano gli scritti di questo mistico del quarto secolo.
Evagrius o Evagrio Pontico nacque nel 345 nella cittadina Ibora nella provincia romana Elenoponto, oggi la provincia Tokat in Turchia. Raggiunse la posizione di arcidiacono poco prima di assistere all’assemblea ecclesiastica più importante della sua era, il secondo concilio ecumenico (anche noto come il primo concilio di Costantinopoli) nel 381, che ampliò e modificò il credo di Nicea. Durante questi anni Evagrio diventò esperto e molto rispettato per la sua conoscenza dei molti punti di vista intellettuali e teologici dell’epoca. Come uno dei teologi più influenti della chiesa della fine del quarto secolo era anche ben noto come pensatore, oratore raffinato e scrittore di talento. In una fase monastica successiva delle sua vita divenne un discepolo di Macario il Grande (un monaco ed eremita cristiano egiziano che era noto per i suoi miracoli e visioni) e un discepolo di Macario di Alessandria, un asceta che risiedeva con un gruppo austero di eremiti in un monastero noto come il “Kellii” o “celle” nel deserto egiziano. Entrambi i Macarii sono santi nella chiesa ortodossa orientale e nella chiesa cattolica romana. Alla fine Evagrio si trasferì ai Kellii dove visse in un ascetismo rigoroso e in preghiera per 14 anni fino alla sua morte nel 399.
Nel trattato speculativo di Evagrio, Kephalaia Gnostica, sono rivelati i suoi punti di vista sulla creazione. In ciò che Evagrio chiamava la Prima Creazione, Dio creò l’umanità razionale. La Prima Creazione è descritta come “un tutto unico singolo, indiviso la cui natura era pura intelligenza”. Questi esseri puri erano composti di pura mente (nous) ed erano senza corpo, con l’unico scopo di contemplare Dio. In un atto di separazione questi esseri puri si distaccarono da Dio e, trascurando di contemplarLo, crearono un’ignoranza di Dio. Questo atto fu considerato la caduta siccome gli esseri si allontanarono dal loro stato originale di conoscenza di Dio. Questa mancanza di contemplazione fu inoltre definita come movimento o irrequietezza alla presenza di Dio.
L’idea che l’irrequietezza abbia causato la caduta spiega l’insistenza di Evagrio che era attraverso la quiete che il cercatore poteva ritornare allo stato originale di essere e alla conoscenza intima del Creatore.
A causa di questo movimento Dio decretò il Giudizio che ebbe come risultato la Seconda Creazione dove Egli creò il cosmo, il mondo materiale e il creato visibile. Il movimento provocò inoltre un cambio di vibrazione, che creò una caduta dall’essere pura mente, uno stato senza massa, in uno stato più pesante e più denso, portando al nous che diventò o formò l’anima. Le passioni spronarono questo addensamento. Attraverso un ulteriore movimento, l’attrazione per le passioni e una maggiore ignoranza, questi esseri caddero ulteriormente e alla fine divennero così densi da prendere forma materiale e diventare corpi fisici. Per questo, secondo Evagrio, l’umanità è costituita da tre parti: mente, anima e corpo che sono tutte fatte della stessa sostanza, quella della mente o nous. Era raggiungendo la quiete, riacquistando la conoscenza di Dio e riallineando l’attenzione del cercatore su Dio, che l’umanità poteva tornare alla sua forma originale: pura mente e Dio.
Le letture di Cayce sulla creazione presentano molte somiglianze, benché non ci si aspetterebbe una corrispondenza esatta. Mentre le informazioni di Cayce fossero ricavate direttamente dalle Cronache Akashiche, il lavoro di Evagrio (che forse era anch’esso ricavato dalla Cronache Akashiche) ha affrontato molte traduzioni e interpretazioni. Per questo e altri motivi è normale che ci siano differenze fra le due descrizioni. Dal momento che è estremamente improbabile che Cayce si sia mai imbattuto negli scritti di Evagrio, questa mancanza di connessione nel mondo fisico tra Evagrio e Cayce conferma la forza del collegamento eccezionale di Cayce con la mente universale o il supercosciente.
Cayce non ha presentato la sua storia della creazione in modo ordinato in un’unica lettura. Ciò che ha finito per essere attribuito come tale fu messo insieme esaminando gran parte delle oltre 2500 letture sulle vite passate. In esse Cayce ci racconta che la prima creazione viene dalla mente di Dio.

La MENTE di Dio SI MOSSE e la materia, la forma, ebbero origine …
Quindi la Mente, in Dio il Padre, è il costruttore. (262-78)

Attraverso la mente di Dio, Egli si mosse per creare delle anime che potessero essere co-creatori e compagni coscienti. Come nella versione di Evagrio, queste anime non avevano corpi.

Agli inizi o nelle attività in cui l’anima si manifestava individualmente,
fu allo scopo di diventare un compagno della Forza Creatrice o Dio …
per sapere di essere te stesso, eppure tutt’uno con Lui.
(1650-1)

Quindi Dio diede a ogni anima il libero arbitrio, così che potesse scegliere di essere una co-creatrice. A ogni anima individuale è stato dato il privilegio, anzi l’opportunità, di diventare una co-creatrice con il Signore … deve dipendere dall’entità individuale quale potere, quale influenza è accreditata con la forza di concentrazione dell’individuo … (3019-1)

Dapprima tutte le anime furono contente di seguire il piano di Dio della co-creazione. Questo è simile a “un tutto unico singolo, indiviso” di Evagrio. Ma alla fine alcuni cominciarono a creare per conto proprio, ancora, simile alla “separazione” di Evagrio. Queste anime erano in grado di abbassare le loro vibrazioni per occupare le loro creazioni. Alla fine le loro vibrazioni diminuirono così tanto che le anime si intrecciarono con le loro creazioni, perdendo la memoria del loro vero scopo e dello status divino.

C’erano ancora quelle che erano fisicamente invischiate nei regni animale con appendici, con zoccoli, con quattro gambe, con parti di alberi, con code, con squame … (2072-8)

Fu durante questa fase che fu generato il terzo aspetto dell’anima: la mente cosciente. Con l’aiuto di Dio evolse un corpo umano che fu adattato sufficientemente per poter essere occupato dalle anime perdute (il corpo adamitico). Questi corpi ospitarono anche quelle anime che si offrivano volontarie per entrare nel mondo fisico per aiutare le anime perdute a ricordare la loro origine e dare l’esempio necessario da seguire per trovare la via del ritorno, attraverso un percorso di reincarnazione e karma. Ora le anime perdute avevano una via per ricollegarsi con la loro vera essenza e tornare a essere co-creatrici e compagne coscienti con Dio.
Le storie della creazione di Evagrio e Cayce non corrispondono perfettamente, e questo non sorprende. Ma ci sono analogie notevoli. Entrambe le storie iniziano con Dio che crea dalla mente. Nella versione di Evagrio le anime sono vero e proprio nous, o pura intelligenza. Cayce ci dice che le anime provengono dalla mente di Dio. Entrambi descrivono il nostro mondo conosciuto come creazioni mentali. Evagrio ci dice che è calmando la mente che innalziamo la nostra vibrazione per ricongiungerci con Dio. Cayce ci dice qualcosa di analogo:

Che cosa è la meditazione? … visto che trovate i vostri corpi composti dal fisico, mentale e spirituale, è il sintonizzare il corpo mentale e il corpo fisico con la sua fonte spirituale. (281-41)

Entrambi i mistici sostengono che l‘irrequietezza e la separazione da Dio sia stata creata per essersi concentrati sull’ego, cosa che portò alla caduta. Nessuno dei due parla della caduta come la storia di Adamo ed Eva che mangiarono una mela dall’Albero della Conoscenza, nonostante che entrambi fossero studiosi devoti della Bibbia. Entrambi comprendevano la caduta come una caduta dalla conoscenza o dalla memoria di Dio. Pur spiegandolo in modo un po’ diverso, entrambi mostrano un aspetto triplice dell’anima. I due mistici condividono l’idea che l’anima ha il libero arbitrio, perché è stata creata per essere, per così dire, una compagna per Dio e che è diventata solida in una forma umana perché si è allontanata dalla contemplazione o co-creazione con Dio. Cosa forse più importante, entrambi mostrano una via per riconquistare l’unità con Dio.
Ogni paragone degno richiede di esaminare le differenze. Cayce tendeva di antropomorfizzare la storia descrivendo l’egoismo dell’anima nel creare l’impulso di occupare le loro creazioni. Evagrio non entrò così tanto nei dettagli e parlò più di una inquietudine vibratoria. Inoltre, nella versione di Evagrio, Dio crea il mondo (la Seconda Creazione) affinché le anime cadenti abbiano un posto dove stare finché non troveranno la via di casa. Nella versione di Cayce, l’universo è creato in principio ed è usato come un mezzo per la crescita delle anime e per farle tornare come compagne coscienti per Dio. Si potrebbe argomentare che la descrizione di Cayce delle anime che alla fine occuparono dei corpi fisici (dapprima un corpo fisico e poi corpi adamitici specificamente preparati per esse) è paragonabile con la seconda creazione di Evagrio. Per quanto ne sappiamo, Evagrio non tratta la missione di salvare le anime perdute o le varie vite dell’anima Aemilius, che diventò Adamo e che, Cayce ci dice, alla fine si reincarnò come Gesù. Ma, supponendo che Evagrio stava parlando entro i limiti della Chiesa cristiana primitiva e che fu dichiarato eretico per le poche idee metafisiche che insegnò, non è dato di sapere se sarebbe stato d’accordo con il punto di vista del Cayce dormiente sull’argomento.
Le analogie nella storia della creazione di Evagrio Pontico, il monaco del deserto del quarto secolo e di Edgar Cayce, il mistico del XX secolo, indicano che Cayce aveva un chiaro collegamento con ciò che si definisce la Coscienza Universale, la Mente Universale o la Cronaca Akashica. Altrimento come potrebbero le storie della creazione di due uomini, raccontate a distanza di secoli, presentare così tante analogie, pur differendo assai dalla storia della creazione della loro tradizione spirituale condivisa e riverita? La creazione dell’anima non è l’unico esempio della capacità di Cayce di accedere alla Cronaca Akashica o alla Mente Universale. Esaminando le somiglianze tra la saggezza nelle letture di Cayce e l’antica saggezza della filosofia ermetica riguardo alla vibrazione, al liberare le passioni e all’attrarre attributi positivi (che Cayce chiamava i “frutti dello spirito”, diventa incredibilmente chiaro che Edgar Cayce aveva un accesso diretto e senza compromessi a una saggezza più profonda e antica.
Privacy Policy
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.
Maggiori informazioniOK
La pubblicazione del materiale contenuto in questo sito è stata autorizzata dall’A.R.E., Inc., Virginia Beach, con tutti i diritti riservati all’A.R.E., Inc. Virginia Beach, all’A.R.E. Press, Association for Research and Enlightenment, Inc., a nonprofit organization, e, per le citazioni delle letture di Cayce, a Edgar Cayce Readings ©1971,1993,1994,1995,1996 by the Edgar Cayce Foundation.All rights reserved.
powered by Infonet Srl Piacenza