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venerdì 19 aprile 2024

La leggenda di Zoroastro

raccontata nelle letture di Edgar Cayce
di Ann Jaffin
Zoroastro fu il fondatore della religione di stato dell’antica Persia, ma i dettagli
della sua vita si perdono nell’antichità. Fra gli studiosi non c’è concordanza sulle
date della sua vita né sul suo luogo di nascita. Le letture colmano questo vuoto
storico con una storia unica ed affascinante che costituisce una parte centrale
dell’opera delle anime che conosciamo come Edgar Cayce e le persone vicine a lui.
Fatto molto significativo, l’incarnazione persiana di Edgar contribuì assai allo
sviluppo delle sue capacità psichiche. Ci dicono che, mentre giaceva ferito nel
deserto, la sua “meditazione sulla sabbia” non solo aiutò la sua guarigione, ma lo
aiutò anche a sviluppare la “capacità * di chiedere l’intervento delle forze
invisibili.” (294-142)
Molti di noi conoscono la vita passata di Cayce come il gran sacerdote egizio
Ra Ta che visse intorno al 10.500 a.C. Ugualmente importante è la sua incarnazione
successiva come l’antico guaritore ed insegnante persiano Uhjltd che costruì una
città spesso chiamata “la città nelle colline e nelle pianure” intorno all’8000 a.C.,
vicino a ciò che oggi è la città di Shustar nell’Iran sudoccidentale. Questa storia non
solo si accentra sulle anime di Edgar Cayce e Gladys Davis Turner, allora chiamati
Uhjltd e Ilya, ma comprende anche un’incarnazione dell’Anima Maestra. In quella
vita, Edgar e Gladys, che erano anime gemelle, furono inoltre marito e moglie. In
quel periodo incarnarono insieme, come avvenne di nuovo nell’America moderna,
per compiere una missione speciale. Grazie agli ideali spirituali elevati che entrambi
avevano nella loro vita persiana, ricevettero la benedizione di creare a un canale
corporeo perché l’Anima Maestra si incarnasse. Chiamata nelle letture Zend, Zan o
San, l’incarnazione successiva di questa anima fu come Gesù il Cristo. Attualmente
l’unico riferimento storico a Zend che resta è il suo nome, che è una parte del titolo
della bibbia zoroastriana, chiamata lo Zend-Avesta. Quando gli chiesero perché la
vita di Zend fu omessa dalla Bibbia cristiana, senza precisare Edgar rispose che
Zend era stato chiamato con altri nomi. (262-60)
Nel giugno 1924 Gladys richiese una lettura sulle sue relazioni passate con
Edgar Cayce e ricevette queste informazioni segrete sulla loro vita persiana
insieme: “Essi [Uhjltd ed Ilya] dapprima trovano la risposta di un corpo nei confronti
dell’altro nel risveglio dell’anima, quando si fusero in un solo corpo, dando allora
un’offerta al mondo, che, nella forma e statura del grande capo, fornì al mondo la
prima filosofia della vita e dell’amore [Zend?] che scaturì da questa unione.” (288-6)
Nel settembre 1931 Gladys cercò dei chiarimenti su alcuni dettagli delle sue vite
passate. Riferendosi alla lettura sopra-menzionata, chiese alla Fonte di identificare
l’anima che lei ed Edgar avevano messo al mondo nell’antica Persia.
(D) Chi fu “il filosofo più grande della vita e dell’amore che si sia mai conosciuto
sul piano terreno?”
(R) Il Maestro. (288-27)
Nell’aprile 1932 Gladys cercò ulteriori chiarimenti sulla sua incarnazione
persiana.
(D) Nel periodo persiano, ebbi un’influenza sullo sviluppo di San? Se sì, come?
(R) La madre di San, come già detto. Fu un’influenza proprio bella!
(D) Le verità date da San al popolo sono state incluse nello Zend-Avesta?
(R) Furono queste!
(D) Come si scrive San?
(R) Zan. [Zend?] (288-29)
Questo rapporto familiare viene riaffermato in diverse letture: “quegli
insegnamenti che ebbero origine attraverso il nipote di Uhjltd [294] o zoroastrismo
*“ (991-1) e “il Figlio, che si manifestò sulla terra [come] il figlio di Uhjltd * che alla
fine diventò la coscienza nel nazareno”. (2982-4) Così possiamo chiaramente vedere
le generazioni da Uhjltd ed Ilya al loro figlio Zan o Zend e poi al loro nipote
Zoroastro. Inoltre la lettura 294-142, fatta per Edgar stesso, ci dice che “gran parte
di ciò che più tardi diventò una porzione degli archivi (o ciò che si chiamerebbe
biblioteca) ad Alessandria apparteneva agli insegnamenti e le terre di ciò che più
tardi diventò il nipote (come lo si conosce nella carne) di Uhjltd, come zoroastriani
*”
Nell’antica Persia, anche Gertrude Cayce faceva parte della casa di Uhjltd ed
Ilya come figlia adottiva, Inxa. Stranamente questa relazione fu invertita nel presente
nel quale Edgar e Gertrude erano sposati e Gladys era come la loro figlia adottiva.
Anche Gertrude ebbe una relazione importante con l’Anima Maestra. “Zan – colui
che diventò la guida – fu istruito molto nel fisico e nel mentale dall’entità [Gertrude]
e fu strettamente connesso con l’entità. Zan non è sul piano terreno al
presente. Ritornò come * il Salvatore del mondo”. (538-32)
Mentre stavo ascoltando un corso su CD dalla Teaching Company
(Le religioni nell’era assiale) sulle origini delle grandi religioni mondiali,
mi stupii a sentire parlare il dr. Mark Muesse di Zoroastro come
possibile “primo profeta del mondo” e a sentirlo descritto come “un
grande visionario con nuove idee sorprendenti” che portarono ad “una visione
mondiale affascinante che fu una delle più influenti della storia”. Il dr. Muesse, che
ricevette il suo titolo di dottore nello studio delle religioni a Harvard ed è
attualmente presidente del dipartimento di studi religiosi al Rhodes College a
Memphis nel Tennessee, proseguì dicendo che “quanto ai suoi effetti su altre
religioni, lo zoroastrismo può senz’altro aver avuto l’impatto più grande fra tutte le
religioni nel mondo”. Ciò si riferisce alla sua influenza sulle grandi religioni del
nostro mondo moderno – giudaismo, cristianesimo, Islam, buddismo ed induismo,
che hanno molte idee in comune. Il dr. Muesse fa gli esempi seguenti, che
conosciamo bene dalle letture di Cayce e dalle religioni moderne, di idee che ebbero
origine con Zoroastro:
1. La sua teologia si riduce ad una scelta semplice ma molto importante. Nel
corso della nostra vita, dobbiamo tutti scegliere ripetutamente se schierarci col
bene o col male.
2. Inoltre, il destino finale di ogni persona – che si vada in cielo o all’inferno –
dipende da questa decisione cruciale. Il dr. Muesse fa notare che questa è un’idea
“straordinaria” per vari motivi. Per primo, durante il tempo di Zoroastro non era
comunemente accettata l’idea che l’umanità avesse un destino al di là della vita
fisica. In secondo luogo, mentre qualcuno può aver pensato che individui potenti
come i re possano vivere qualche sorta di esistenza continuata, questo non
comprendeva la gente comune. In terzo luogo, era “ancora più insolito”
l’insegnamento di Zoroastro che il proprio stato post mortem dipendeva dalle
proprie scelte morali durante la vita terrena.
3. Zoroastro considerò il tempo in modo lineare – muovendosi da un inizio
verso una conclusione apocalittica. Il mondo sarebbe terminato in una battaglia
spettacolare fra il bene e il male nella quale il bene avrebbe avuto la meglio. Il
professor Muesse fa l’ipotesi che la visione finale di Zoroastro possa anche aver
compreso una risurrezione dei morti. Zoroastro si aspettò inoltre un salvatore o
giudice apocalittico che avrebbe avuto un ruolo decisivo nella lotta finale tra bene e
male. Fatto sbalorditivo, gli antichi testi avestani profetizzarono che questo
salvatore sarebbe nato da una vergine!
4. Il dr. Muesse riferisce inoltre che molti studiosi attribuiscono al pensiero
zoroastriano concetti innovativi come angeli, il diavolo e il Giorno del Giudizio.
5. Zoroastro fu convinto che l’unico dio non creato, che egli chiamò Mazda,
come nel racconto della Genesi, avesse creato il mondo in sette fasi. Secondo il dr.
Muesse, questo punto di vista di Zoroastro rappresenta un movimento importante
verso il monoteismo: il credere in un solo Dio. Naturalmente, questo concetto
chiave è un punto centrale d’intesa fra le grandi religioni del mondo come anche
nelle letture di Cayce.
Secondo la tradizione, Zoroastro ebbe un’esperienza visionaria quando aveva
30 anni, che lo trasformò da sacerdote della vecchia religione in riformatore e
profeta. Anche Gesù inizio il suo ministero quando aveva 30 anni. Da ciò che si sa
della storia di questo tempo antico, Zoroastro non fu accolto bene dal suo stesso
popolo. Passò la maggior parte della sua vita a predicare e mandare missionari che
spesso furono perseguitati mentre diffondevano il suo messaggio. Sotto questi
aspetti fu simile a Gesù e Maometto. Inoltre, una pratica centrale dello zoroastrismo
è pregare cinque volte al giorno e questo è anche uno dei pilastri dell’Islam. Gli
studiosi credono che queste idee antiche siano state introdotte nel pensiero
occidentale durante il VI secolo a.C., quando il primo giudaismo venne a contatto
con questi concetti durante la cattività babilonese. Se usiamo la data di Cayce
dell’8000 a.C. per la vita di Zend, lo zoroastrismo rimase la religione prevalente in
Persia fino all’arrivo dell’Islam nel VII secolo d.C.!
Conclusione
Per chi studia le letture di Cayce, la cosa più esaltante in questa storia è che
affermi ancora una volta il ruolo centrale dell’Anima Maestra nell’insegnare la verità
spirituale sulla terra. L’Edgar Cayce in trance ebbe da dire questo:
(D) Nell’esperienze persiana come San (o Zend), Gesù diede gli insegnamenti
fondamentali di ciò che divenne lo zoroastrismo?
(R) In tutto quei periodi in cui il principio fondamentale fu l’Unicità del Padre,
Egli ha camminato con gli uomini. (364-8)
In una lettera del 1934, il Cayce cosciente scrisse:
“Sono convinto che il nostro servizio qui sulla terra sia nei confronti del nostro
prossimo. E non è tanto lo sviluppo delle proprie capacità quanto sia altruismo – e
essere disposti a farsi guidare dallo spirito di Dio, come ci viene rivelato nel Cristo,
che sia presentato da Maometto, Gesù, Buddha, Zoroastro, Mosè, Giosuè, Davide,
[440] o Edgar Cayce. Lo Spirito è uno!” (440-11, Relazioni)
Si può vedere il valore duraturo delle idee di Zend in una lettura fatta per un
uomo che era stato suo fratello nell’antica Persia:
(D) Sono stato legato a Gesù Cristo in qualche esperienza nel piano terreno,
prima che Egli diventasse l’insegnante mondiale? Se sì, dove?
(R) In questa stessa esperienza, quella del fratello, l’incarnazione precedente
all’ingresso del Maestro nel piano terreno, perché allora Egli diventò il capo in quei
paesi e tuttora molto è ottenuto nel pensiero dagli sforzi persiani in questa
direzione; o, come si direbbe al presente, la filosofia persiana. (993-3)
C’è anche una bella nota in calce conosciuta che lega l’opera di Zend e
Zoroastro a Gesù. Il Vangelo di Matteo racconta la storia di uomini saggi provenienti
dall’oriente, che seguirono una stella, per portare dei doni al neonato Gesù. Questi
uomini saggi sono anche chiamati magi. Il dr. Muesse fa notare che magi è il
termine greco per la parola persiana magus, che è l’antica parola persiana per
sacerdote.
Ci si rende ben conto della forza delle idee di Zend e Zoroastro considerando la
loro sopravvivenza per oltre 10.000 anni. I seguaci odierni di Zoroastro, che ora
vengono chiamati Parsi, sono poco numerosi e vivono principalmente nell’India
occidentale. Ma la cosa più importante, come le letture di Cayce ci dicono, ciò che
Zoroastro ci ha lasciato continua a vivere nelle nostre grandi tradizioni moderne di
fede.
Venture Inward, gennaio-marzo 2010
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