Il linguaggio delle Letture di Cayce
“Come può l’infinito essere comunicato con un linguaggio
finito?”
Diversamente dagli scrittori le cui opere sono spesso adattate prima della
pubblicazione, le parole di Cayce nelle letture furono trascritte esattamente
come venivano pronunciate dal Cayce in trance. La prima versione era la
stesura finale. Il linguaggio può essere sconcertante, grammaticalmente
scorretto e mal strutturato, con problemi di sintassi, leggibilità e mancanza di
chiarezza. Un paragrafo lungo può consistere in un’unica frase retta da virgole,
lineette, due punti e punti virgola. Eppure le parole sono ispiranti, pratiche,
originali, toccanti e sacre. Sono uno studio del contrasto, in bilico fra due
estremi: suscitare frustrazione da una parte ed ispirazione dall’altra.
Per tre decenni ho studiato le letture e ho scritto e parlato su molti temi in
esse contenuti. Ho anche partecipato in gruppi in cui abbiamo studiato le
letture. Il mio primo gruppo fu il Gruppo di Studio “Una Ricerca di Dio” condotto
da June e Harmon Bro. Entrambi erano amici di Edgar Cayce, e Harmon Bro
scrisse Un veggente fuori stagione, una biografia su Cayce. Durante i due anni
della mia stretta amicizia con Harmon discutemmo su molti aspetti delle letture,
compreso il loro linguaggio difficile.
In seguito partecipai in quattro diversi gruppi di studio e in un gruppo di
guarigione nel quale discutemmo sulle letture della serie 281 eseguite per I
Glad Helpers [il gruppo di preghiera dell’A.R.E., N.d.T.]. Via via che i membri
dei gruppi leggevano a turno, anche i più esperti si impappinavano, fermandosi
nei punti sbagliati, facendo una pausa quando la lettura non lo richiedeva.
Alcuni si scusavano rimproverandosi per aver letto male, come se fosse stata
colpa loro. In quei casi ricominciavamo dall’inizio. Qualcuno, scuotendo il capo,
chiedeva: “Per piacere, qualcuno potrebbe tradurlo in inglese?” Qualcun altro
mormorava: “Che diavolo Cayce sta dicendo?” Altri domandavano: “Come
facciamo a capire questo?” E’ facile perdersi in un labirinto di parole, ma ci
sono delle ragioni per cui il linguaggio delle letture è così com’è.
Molte dimensioni e regni
Il linguaggio delle letture è unico e il contenuto è tutt’altro che superficiale.
Dopo essere entrato in uno stato di
meditazione profonda Cayce scrutava
l’ignoto per descrivere per noi ciò che
percepiva, trasmettendo queste
informazioni nel linguaggio del mondo in
cui viviamo. Egli esauriva le risorse della
nostra lingua, forzandola in ogni direzione
per spiegare gli argomenti vitali, complessi
che traeva da una fonte inesauribile. Come si può comunicare l’infinito con un
linguaggio finito? A volte le letture stesse ammettevano l’imbarazzo: “Non
giudicare l’opera infinita di Dio attraverso la mente finita …” (900-216) Altrove,
spiegando i soggiorni di un’anima in altri regni, Cayce disse: “Per dare loro
forma o foggia – non avete alcuna parola, non avete alcuna forma in un mondo
tridimensionale o piano di coscienza per darla a una nella settima dimensione
– non è vero?” (5755-1) Per questo è “difficile comprendere le condizioni su un
piano quando sono osservate da un altro piano.” (900-70)
In una lettura per un gruppo di studio Una Ricerca di Dio, Cayce disse che,
per evitare confusione, le informazioni devono essere “tenute nel PROPRIO
regno.” (262-92) Vale a dire, le cose spirituali devono essere comprese in
modo spirituale e le cose materiali devono essere applicate in modo materiale,
nell’ambito del sistema delle leggi spirituali e materiali. Se cerchiamo di
comprendere le leggi spirituali con parametri materiali, è sbagliato il metodo
d’interpretazione. Per esempio, i sogni sembrano distorti quando sono
considerati da un punto di vista materiale, usando la logica. E’ necessario un
ragionamento più elevato, spirituale per comprendere i sogni, ed è la stessa
cosa con le letture.
In una lettura per il consiglio d’amministrazione della Società Americana per
la Ricerca Psichica nella quale stava spiegando la creazione e come si può
stabilire se l’informazione da parte di un sensitivo è vera, Cayce disse: “Spesso
le parole sono disorientanti nello descrivere i termini in ciascuna di queste
condizioni.” (5752-3)
La portata della nostra lingua si limita a spiegare le cose del regno
tridimensionale. Ma la lingua è ciò che abbiamo. Le letture raccomandano di
meditare sulle informazioni date per comprendere quello che vogliono dire
invece di soltanto studiare le letture. Entrambe le cose sono fondamentali per
una vera comprensione.
NON permettere che ciò che viene detto qui ed ora crei confusione.
Poiché sarà necessario meditarvi profondamente perché voi possiate
ottenere l’intuizione giusta; che, dapprima, non riuscirete a tradurre in
parole, e SAPRETE quando sapete … (281-51)
Nonostante la mancanza di eleganza letteraria in molte letture ci sono delle parti che sono
sublimi e poetiche le quali devono essere considerate fra i passaggi più lirici che si possano
trovare nella letteratura mistica. Ecco qualche esempio:
Come artista puoi rendere il colore così bello che quelli che lo vedono torneranno a sperare,
che, perché è messo sulla carta, il tramonto non ha perso la sua bellezza, né il grigio-verde del
mare ha perso il suo essere minaccioso, né le nuvole scure né il lampo del tuono hanno perso
la voce della conoscenza che Dio parla all’uomo, proprio come l’uomo cerca di comunicare con
Lui. (3578-1)
Tutta la natura – il viso nell’acqua, la rugiada sull’erba, la tinta e la bellezza della rosa, il canto
delle stelle, il lamento del vento, tutti proclamano – ora – le parole possenti di un Dio
misericordioso e amorevole. (2562-1)
Quindi, per essere in grado di ricordare il tramonto, per riuscire a ricordare una bella
conversazione, una nella azione fatta dove vennero create speranza e fede, di ricordare il sorriso
di un neonato, il rossore di una rosa, l’armonia di un canto – un cinguettio: QUESTI sono creativi.
Poiché se sono parte di te stesso ti portano sempre più vicino a Dio. (1431-1)
Chi può dire a una poesia di esprimere un biasimo o un elogio? Chi può dire a una rosa di essere
profumata o alla musica delle sfere di essere in armonia con Dio? (2408-1)
I fiori dovrebbero essere la compagnia di coloro che sono soli. Poiché riescono a parlare a chi
è “chiuso dentro”. Possono di nuovo dare colore alle guance di coloro che sono malati. Possono
dare alla sposa la speranza di amore, di bellezza, di una casa. Poiché i fiori amano i luoghi in
cui c’è pace e riposo. Sole e ombra, sì. C’è la grande varietà nei campi aperti fino a quelli che
crescono nella palude, ma crescono.
Perché la gente non impara la lezione da essi e cresce, nell’amore e nella bellezza, in
qualunque ambiente si possano trovare? Impara anche dal fiore che, laddove sei, anche tu puoi
rendere quel luogo più bello perché tu ci sei, che sia in questo o quel luogo o in qualunque posto.
Sia nella baracca o nella casa dei potenti, rendilo bello come fanno i fiori. (5122-1)
Una serie di ragioni per il linguaggio sconcertante
Complessità. Cayce si metteva in sintonia con il “grande pozzo di forza e
conoscenza Universale,” (254-65) anche chiamato “coscienza universale o
coscienza cosmica” (254-67) – la stessa fonte dei nostri sogni. I sognio usano
immagini, suoni, sentimenti, sensazioni, emozioni, colori e conversazioni per
trasmettere dei messaggi. E anche se i sogni possono essere bizzarri, possono
avere un significato. Cayce aveva a disposizione solo la lingua per interpretare
e comunicare simili informazioni. Utilizzava figure retoriche come similitudini,
metafore e analogie. C’è da stupirsi che abbia infranto le regole di sintassi,
punteggiatura e prosa per trasmettere il messaggio? Le letture non sono
formulazioni levigate o prosa scelta, bensì un flusso di coscienza dinamica
presentato come tale. Sorprendentemente non ci furono casi in cui Cayce
dovesse correggersi, anche se diede spontaneamente dei chiarimenti. Se si
riconosce un albero buono dai suoi frutti buoni, allora le letture erano buone
perché avevano un’influenza positiva (Matteo 7,17).
Cayce dimostrava ciò che aveva affermato in una lettura: “Non puoi porre
una domanda a cui non puoi rispondere nel tuo stesso sé se o quando ti metti
in sintonia con l’infinito.” (4083-1) Che avesse a che fare con congegni o
musica, imprese scientifiche o cause sociali, invenzioni o incarnazioni, Cayce
era in grado di affrontare tutto. Dimostrava una conoscenza e competenza
maggiore di un esperto, qualunque fosse la professione – medico, chimico,
storico, meccanico, inventore, ministro, scrittore, fabbricante, operatore di
borsa, archeologo, artista o guaritore. Complessivamente Cayce, in trance,
discusse di diecimila argomenti diversi!
Persino nella stessa lettura Cayce svolgeva molte funzioni, rivelando
schemi di vite passate, facendo diagnosi, prescrivendo formule di
composizione originali, segnalando l’emocromo o la temperatura corporea,
dando consigli e molto ancora. Per quanto possa sembrare incredibile, nulla
venne fornito sulla base di congetture, bensì con una conoscenza precisa delle
circostanze, capacità e bisogni specifici di
ogni persona. Fu un’opera pionieristica e un
territorio sconosciuto. La fusione di
informazioni complesse favoriva strutture
insolite delle frasi, cosa che può creare
confusione. Non sorprende che la stenografa
di Cayce, Gladys Davis, a volte si
interrompesse chiedendosi quale
punteggiatura usare mentre stava
trascrivendo le letture. Anche Cayce si soffermava e a volte istruiva Gladys
“una virgola fra queste” o “un nuovo paragrafo” e poi continuò con la lettura
(531-2).
Forme-pensiero. In un altro caso, dando informazioni a una donna sulla sua
vita passata ad Atlantide, Cayce disse: “Qui le parole non riescono ad
esprimere ciò che si intende dire”, perché gli atlantidei erano forme-pensiero
diversamente dai corpi solidi di oggi (255-12). Bisogna tener presente questa
differenza per comprendere ciò che le letture sostengono.
Pensieri – Azioni. Le Cronache Akashiche non distinguono tra i pensieri e le
azioni di una persona perché “i pensieri sono cose” (1152-4; 505-4). Si
ottenevano i risultati migliori se Cayce e il cercatore erano sinceri e preparati
spiritualmente, per non creare confusione nell’interpretare le Cronache
Akashiche. La mancanza di preparazione sembra essere la causa di strane
formulazioni in alcune letture.
Ideali e Desideri contrastanti. Una volta si chiese a Cayce perché una lettura
eseguita per un determinato individuo fosse così difficile da capire. Rispose
che succedeva a causa delle forze ed influenze che esistevano nella corpomente dell’individuo e di quelle che influenzavano l’ambiente in cui si trovava
il corpo [Cayce] attraverso il quale venivano le informazioni” (253-2). La
formulazione di una lettura dipendeva dall’atteggiamento della persona che
stava cercando la lettura, così come dal tipo di informazione cercato. Coloro
che cercano una guida, che siano “santi o peccatori, ricchi o poveri, estranei o
di rapporti più stretti”, dovrebbero mantenere “l’affermazione che solo ciò che
è più elevato può guidare in tutte le esperienze” affinché Cayce abbia una
“sintonizzazione più perfetta”. Ciò permetterà Cayce “ad entrare in
comunicazione con il più elevato … E coloro che non riescono ad adeguarsi
NON dovrebbero essere presenti” (254-73).
L’aderenza ad ideali e desideri ha un forte effetto sui risultati. Quando Gesù
arrivò per guarire una ragazza su richiesta del padre, ella era già morta e la
gente stava piangendo e gemendo. Gesù disse: “’Perché fate tanta confusione
e piangete? La bambina non è morta ma sta dormendo.’ E Lo misero in
ridicolo.” Gesù fece uscire tutti dalla stanza tranne i genitori della ragazza e i
suoi discepoli perché non Lo ridicolizzavano né dubitavano di Lui (Marco 5,22-
32, 35-43). Coloro che non si conformavano alla legge della fede dovettero
lasciare la stanza prima che Gesù potesse riportare la ragazza in vita. Altrove
nella Bibbia leggiamo che Gesù non poteva fare “grandi opere” nella sua città
natale a causa dell’“incredulità” della gente (Marco 6,5-6).
Anche le letture rispondevano a delle leggi. Potremmo dire che c’è una
legge di conformità: “unità di scopo con lo spirito di Verità” (3902-2) e “l’unione
degli scopi degli individui” (262-85). Ogni seme produce il proprio genere.
Ridicolo, dubbio, insincerità, presunzione, sospetto e impazienza sono semi di
confusione. Non possiamo aspettarci di “raccogliere l’uva dai rovi o fichi dai
cardi” (Matteo 7,16).
Per il destinatario. Quando eseguiva le
letture Cayce parlava direttamente al
destinatario delle letture usando il
vocabolario e il linguaggio che faceva al
caso di ogni individuo. Ci fu
un’occasione in cui Cayce disse una
frase in tedesco per un uomo nato in
Germania (373-1). Un’intera lettura fu
eseguita in italiano per una donna che viveva a Palermo, Sicilia, che aveva
scritto una lettera in italiano richiedendo una lettura (4591-1). Ma nello stato di
veglia Cayce non parlava nessuna di queste lingue!
Quando un uomo chiese informazioni sulla propria visione riguardo
all’invenzione di un motore sul quale stava lavorando, Cayce rispose: “Queste
cose sono tutte sufficienti di per sé. Ulteriori suggerimenti sarebbero piuttosto
in linea con il modo in cui avviene l’applicazione delle informazioni ottenute
dalle condizioni determinate dalla tua visione, e con lo studio fornito da [195].
L’ambiguità nel linguaggio fu subito ammessa da Cayce che disse: “Significa
qualcosa? Spiegato male …” e Cayce diede una spiegazione (195-59). In alcuni
casi le informazioni nelle letture forse dovevano avere un forte impatto solo
sulla persona che le cercava. Nel caso sopramenzionato i dettagli
dell’invenzione erano probabilmente noti solo all’individuo che stava cercando
informazioni e possono sembrare ambigui ad altri.
In una lettura per un cinquantaseienne che desiderava sapere di più sulla sua
incarnazione in Egitto Cayce disse: “Allora – per il momento – mettiamolo nel
linguaggio di ciò in cui l’entità è impegnata: (Questo a parte. Non pensate che
voi, presenti qui, saprete molto più di prima. Lui sì!)” Poi Cayce stabilì
un’analogia tra il processo di interpretazione delle Cronache Akashiche e la
pressofusione! Il destinatario della lettura era il presidente di uno stabilimento
di produzione e di colorazione della carta.
Formulare le domande. Domande ambigue producono risposte ambigue, cosa
che fu il caso in alcune letture. Dopo aver posto una domanda particolare, i
Glad Helpers [il gruppo di preghiera dell’A.R.E.] si sentirono dire: “Queste
domande o dichiarazioni sono tali che confonderanno qualcuno; se saranno
poste correttamente non ci sarà confusione” (281-53). La sincerità dei cercatori
e la formulazione corretta delle domande erano importanti per ricevere delle
risposte chiare, poiché nello spirito e nella maniera in cui venivano poste le
domande “può essere prodotta un’unità – e una risposta dello stesso genere”
(1472-14). Di nuovo, qui è all’opera una legge: il simile genera il simile.
Superare noi stessi. Alcune letture possono disorientarci perché non siamo
pronti a comprendere un concetto. Un gruppo di Alla Ricerca di Dio chiese a
Cayce di spiegare un concetto spirituale
mentre stava ricevendo una lettura per la
lezione sulla “Conoscenza”. Dando una
spiegazione Cayce disse: “Per alcuni la
spiegazione diventa peggiore della prima!
Questo non ha nulla a che fare con la
Conoscenza o è troppa conoscenza per
qualcuno di voi, poiché vi inciamperete; ma
l’avete chiesto ed eccolo!” (262-99) Se
inciampiamo in qualche lettura potrebbe essere che stiamo superando noi
stessi. Non dovremmo quindi incolpare il linguaggio, ma invece dovremmo
riconoscere la nostra incapacità di comprendere. L’applicazione di ciò che già
sappiamo porta a una comprensione maggiore.
Pazienza. Alcune parti delle letture producono più di qualche grattacapo,
lasciandoci dubbiosi se le letture sono impegnative per qualche fine più
elevato. Una volta ricevetti una risposta in un sogno: “Serviva a sviluppare la
pazienza!” Se il percorso del cercatore è difficile, allora lo studio delle letture
all’apparenza inscrutabili ci prepara per il viaggio. Coloro che studiano le letture
con pazienza, malgrado le sfide, scopriranno perle di saggezza sparpagliate in
migliaia di pagine di trascrizioni. E poi si possono avere anche delle grandi
rivelazioni.
Perplessi per il linguaggio, impazienti e frettolosi nei giudizi, alcuni forse
rifiutano le letture come elucubrazioni poco sofisticate. Ma le letture sono
complesse e dinamiche e i concetti e le discussioni molto sofisticati. Coloro che
si rifiuteranno di prendere le distanze dalla stranezza del linguaggio e
persevereranno negli studi troveranno le letture stupefacenti per profondità,
ampiezza e portata, e personalmente illuminanti. Le letture sono un “glorioso
oggetto di lavoro”, come Gesù stesso disse in una lettura (254-50).
Venture Inward, primavera 202