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lunedì 29 aprile 2024

Riunire nuovamente i cinque gruppi di anime

gruppi di anime
Secondo la lettura di Cayce delle Cronache Akashiche l’umanità non ebbe inizio da una strana mescolanza di atomi in una pozza d’acqua stagnante o da una mutazione nell’evoluzione fra le grandi scimmie. L’umanità iniziò come un gruppo di menti celesti con il libero arbitrio che vivevano in una coscienza collettiva e che si sentivano attratti a sperimentare la terza dimensione. Cayce spiegò che queste menti provenivano da un’unica singolarità infinita; ciò che chiamava la “Coscienza Universale”. Questa coscienza aveva concepito ed espresso una moltitudine di piccole coscienze all’interno della sua unità. Fra questa moltitudine c’erano le menti che alla fine diventarono l’umanità come ci conosciamo oggi.
Inizialmente vivevamo la vita in tutte le sue condizioni in molteplici dimensioni della creazione. Poi, mossi dalla curiosità, la prima ondata di noi si “fece strada” (parole di Cayce) in questa terza dimensione e forma fisica. Eravamo un gruppo relativamente piccolo nell’universo di menti volitive. Dopo esserci spinti nella materia, gradualmente fummo troppo concentrati su questo mondo e perdemmo la nostra consapevolezza della nostra casa nell’infinito. Tuttavia Cayce insegna che abbiamo tutti una consapevolezza innata della nostra connessione con l’infinito, nonostante che siamo posseduti dalla fisicità e dall’individualità. (262-90; 826-11)
Raccontando la seguente storia Cayce dichiarò che il popolo dello Yucatan aveva ragione (364-9), quindi rivediamo questa leggenda dei maya dello Yucatan.
Secondo I popoli dei maya, quando i figli di Dio vennero fuori dai cieli, essi erano ingenui nei confronti delle forze oscure, simboleggiate dai Signori Oscuri di questo mondo. Le forze oscure sfidarono i figli celesti a un gioco di palla, simbolico del gioco della vita. Le regole del gioco erano concepite dai Signori Oscuri e sostenevano che i perdenti dovevano morire. Naturalmente i figli celesti di Dio sono immortali e non possono morire, ma possono confondersi e pensare di essere morti. E ciò è esattamente ciò che i Signori Oscuri intendevano.
Dopo molte perdite e molte morti i figli chiesero a Dio-Madre di aiutarli. Ella ascoltò la loro storia e sentì la profondità del loro problema. Sapeva che avrebbe richiesto molti cicli di gioco e morte prima che avessero potuto liberarsi dall’illusione. Li istruì di portare le ceneri di tutti i loro corpi morti (simbolici di pensieri ossessivi) e la saliva dell’acqua in essi (l’acqua della vita). Con questi formò dei corpi perfetti per loro, da usare per molte incarnazioni. Li convocò anche in un raduno per discutere un piano che alla fine li avrebbe fatto ritornare alla loro precedente gloria e libertà celeste. Durante il raduno fu finalmente chiaro che i Signori Oscuri erano in realtà gli stimoli accattivanti dei loro cinque sensi fisici e che i sensi dovevano essere calmati così che le loro menti potessero percepire più chiaramente e ampiamente. Il piano era che un gruppo di anime, noto come “stelle del mattino che cantarono insieme” nel libro biblico di Giobbe, si sarebbe diviso in cinque sottogruppi, e ciascuno avrebbe dominato uno dei cinque sensi. Poi sarebbero tornati insieme come un unico gruppo, e tutti avrebbero tratto vantaggi dal dominio di ogni sottogruppo.

I cinque gruppi di anime
Cayce identificò cinque gruppi di anime in cinque razze; inoltre associò ciascuno con un luogo e un senso. (364-13)
Giallo: Mu/Lemuria e più tardi nel Gobi; udito
Marrone: Mu/Lemuria e più tardi nelle Ande; olfatto
Rosso: Atlantide,più tardi migrazioni verso vari luoghi intorno all’oceano atlantico; tatto
Nero: Nubia, l’area dell’Alto Egitto e il Sudan; gusto
Bianco: Caucaso e monti Carpazi; vista

Questo fu il piano di Dio-Madre per i figli celesti, ma non andò come previsto perché i sottogruppi diventarono egocentrici e persero la loro motivazione per riunirsi.
Poi arrivò la seconda guerra mondiale che, secondo Cayce, era il periodo descritto nelle profezie di Daniele nella Bibbia. Questa guerra terribile portò alla riunione dei cinque gruppi per formare le Nazioni Unite, il 4 ottobre 1945. Nonostante questo sforzo iniziò la guerra fredda e divise di nuovo il mondo.
Ora è arrivato il coronavirus. La parola corona è curiosa. Deriva dalla lingua latina e greca e significa “una ghirlanda, serto o corona.” E’ usata per descrivere il cerchio di luce intorno alla nostra stessa, il sole. E’ interessante che venga anche usata per descrivere la forma di un virus mortale che non conosce distinzione di rango fra gli umani, trattandoli tutti allo stesso modo. Ancora una volta l’umanità sta sperimentando se stessa come un unico popolo, tutto soggetto a questo virus indiscriminato.
A un certo punto nell’evoluzione dell’umanità questa riunione doveva avvenire. Cayce e altre fonti antiche – compresi i maya, aztechi ed egizi – ci insegnano che ci sono solo sette ere o tappe per l’umanità su questo pianeta; poi ritorneremo a casa verso le stelle da dove siamo venuti.
Le sette ere e tappe
Nelle leggende maya, mixtechi, zapotechi, otomi e nahua (aztechi e toltechi) si parla di “ere mondiali” o “soli”. Nella prima era eravamo dei che venivano dalle stelle i cui cuori divennero come il legno. Nella seconda, come i pesci, eravamo incapaci di vedere un orizzonte e così non sapevamo da dove venivamo e dove stavamo andando. Nella terza era eravamo come uccelli, dapprima come possenti aquile, ma infine come tacchini, e nella quarta era diventavamo come scimmie. Tuttavia, nella quinta era facemmo molti cambiamenti che portarono a una maggiore illuminazione, così fu chiamata “l’Era del cambiamento”. Il calendario maya indica che dopo la quinta era seguono due ere piuttosto brevi. Attualmente siamo nella sesta era, ciò che chiamarono “l’Era dello Spirito di tutte le cose viventi”, ed è un periodo in cui dovremo di nuovo diventare coscienti della natura dello spirito, che Cayce chiamava la nostra “natura, la condizione normale” (816-10). Questa era è seguita dalla settima e ultima era dell’umanità in questa piccola realtà tridimensionale, che è chiamata “l’Era del rifondersi nell’unità.”
Ora paragoniamo le sette ere mesoamericane con le sette tappe o stadi di Edgar Cayce. Come reincarnazione di un sommo sacerdote dell’antico Egitto Cayce porta immagini dell’antico Egitto nella sua visione delle tappe.
D: Quali erano i simboli delle sette tappe dello sviluppo dell’uomo?
R: Il mondo come lo scarafaggio. La nascita come il galletto. La Mente come il serpente. La saggezza come il falco. Le varie attività nella croce, la corona, il cancello, la porta, la via. (281-25)
1.Il Mondo come lo scarafaggio
Nel misticismo egizio il mondo è davvero visto come uno scarafaggio – uno scarabeo stercorario. Ma gli egizi insegnarono che dallo sterco della vita umana si può, come fa lo scarabeo stercorario, rotolare le proprie scorie verso il sole che sorge e piantare in esso un seme di speranza e a mezzogiorno quando il sole è al suo massimo, quel seme farà scaturire nuova vita. In altre parole, dallo sterco della vita può derivare una nuova consapevolezza.
2. La nascita come il galletto
Il galletto o gallo è il simbolo per la nascita dell’ego. Questo è anche simboleggiato dalla nascita di Abele e Caino. In ebraico Abele significa “respiro”, come nella vita; Caino significa “acquisito”, come nella nascita del sé e nell’egoismo. Cayce ci disse che l’egoismo è la piaga più grande (165-2). Malgrado tutta la sua brama fisica e la sua sfrontatezza il gallo (come l’ego) è ciononostante irresistibilmente spinto a cantare quando la luce del sole penetra nell’oscurità.
3. La mente come il serpente
La mente come il serpente è rivelato nel Giardino dell’Eden quando abbiamo ascoltato il ragionamento della nostra mente che potevamo disobbedire a Dio e “sicuramente non morire”, come Dio aveva avvertito.
4. La saggezza come il falco
Il falco come saggezza è un simbolo della nostra capacità di vedere le cose da un punto di vista pià elevato, come il falco vede da una grande altezza da terra, galleggiando sui venti dello spirito. Questa è la mente superiore risvegliata.
Nell’antico Egitto il messia era Horus, concepito in modo immacolato da Iside; la sua icona è il falco e il falcone.



5. La croce e la corona
La croce simboleggia uno stadio chiave nel nostro sviluppo. Come Cayce affermò fra le altre nella lettura 2475-1, la crocifissione dei nostri desideri egocentrici è necessaria affinché ci destiamo alla nostra vera natura eterna e alle vere capacità di disponibilità che sono alla nostra portata come figli e figlie di Dio. In questo altruismo arriva la corona.


6. Il cancello, la porta
Il cancello o la porta è nella nostra mente, nel cuore e nel corpo (come nelle tre porte del taoismo) e la controlliamo con il nostro libero arbitrio. Come lo Spirito di Dio ci ha informato attraverso il discepolo Giovanni: “ lo riprendo e castigo tutti quelli che amo; abbi dunque zelo e ravvediti.. Ecco, io sto alla porta e busso, se qualcuno ode la mia voce ed apre la porta, io entrerò da lui, e cenerò con lui ed egli con me.” (Apo. 3,19-20)

7. La via
La via è espressa vivendo i due più grandi comandamenti: amiamo Dio con tutto il nostro essere e amiamo gli altri come vorremmo essere amati. L’amore è la via. L’essenza di Dio è quella vibrazione, quello spirito che conosciamo come amore.
Quando viviamo in modo amorevole, conosciamo la gloria che era nostra prima che il mondo esistesse. Sperimentiamo di nuovo noi stessi come “le stelle del mattino” che cantavano insieme come un unico gruppo di anime.

Queste sono le sette ere, le sette tappe, i sette cicli che dobbiamo sperimentare nella crescita della nostra anima. Questo fu il piano per aiutare il nostro essere celeste a tornare a casa, fra l’unione della Coscienza Universale. Il viaggio è sequenziale nel macrocosmo e ciclico nel microcosmo, poiché ogni anima vive e rivive ogni tappa fino a quando avrà una comprensione di ciascuna e un grado superiore di padronanza.
Il terribile coronavirus ci sta obbligando a pensare a tutta l’umanità come un unico gruppo di anime e a vivere e lavorare in maggiore unione.
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