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giovedì 28 marzo 2024
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I grandi cicli della vita: generazione, degenerazione e rigenerazione

Ogni persona incarnata attraversa il processo di nascita, vita, morte e rinascita – cioè cicli di vite terrene con soggiorni tra le vite nei regni celesti. Questo ciclo offre alle nostre anime molte opportunità di crescita verso la nostra finale perfezione – come nell’insegnamento di Gesù: “Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste.” (Matteo 5,48) Non agitatevi, si ottiene questa perfezione per mezzo della pazienza, come Gesù anche insegnò: “Per mezzo della vostra pazienza possederete le vostre anime.” (Luca 21,19) Cayce aggiunse questo suggerimento: “L’amore illimitato è pazienza. L’amore manifestato è pazienza.” (262-24) Quindi la perfezione che è cercata è amore, poiché “Dio è amore”. (1 Giovanni 4,8)

I cicli della vita transpersonale
Ora diamo un’occhiata ai cicli più ampi della vita. Tenete presente che le grandi ere o yuga (sanscrito per “era”) sono cicli nell’infinito. Ora questo è forse sconcertante per la nostra mente finita; tuttavia Cayce non si prestava alle limitazioni finite: “L’entità conosce istintivamente il RAPPORTO dell’anima con l’infinito; il rapporto dell’infinito con ogni entità … Poiché ogni scintilla di luce, che sia nel senso spirituale, mentale o materiale, deve avere il suo inizio nell’infinito.” (877-26) Per quanto possiamo sentirci soli e finiti, siamo una parte dell’infinito. Questo è talmente al di là della nostra capacità di comprendere che è necessario che lo intuiamo.
Inoltre, per capire le realtà transpersonali dobbiamo sbarazzarci dal nostro senso attuale del tempo. Come individui abbiamo ottanta o cento anni da vivere – e solo se tutto va bene. Tuttavia Cayce e gli antichi insegnamenti contano la nostra esistenza in centinaia di migliaia di anni! Ciò non era ignoto a Cayce perché in uno dei suoi discorsi per un amico di lunga data rilevò che il loro primo incontro era avvenuto cinquecentomila anni prima che le anime fossero mai entrate in questo mondo (877-26). Pensateci: cinquecentomila anni prima della terra stessa, queste due anime iniziarono la loro amicizia!
Mentre stava leggendo le cronache akasciche, Cayce dichiarò questo: “Quando un’entità passa oltre da questo tempo presente o questo sistema solare, da questo sole, da queste forze, essa attraversa le varie sfere – avanti e avanti attraverso gli eoni di tempo o spazio” (311-2). Noi possiamo immaginare eoni di tempo o spazio, ma in seguito in un’altra lettura Cayce ci dice che realmente il tempo e lo spazio non esistono (900-275). Il gioco più grande della vita si svolge in una vasta distesa di unità, di “sempritudine” – senza inizio, senza fine, infinita ed eterna.

Gli antichi insegnamenti
Nell’induismo la divina trinità di Dio è Brahma come il Creatore, Vishnu come il Conservatore e Shiva come il Distruttore (dell’ignoranza e dell’illusione). Il Creatore mette il suo spirito eterno in tutta la creazione che comprende noi tutti. Questo spirito eterno non assume alcuna forma, ma è espresso dall’essenza della vita che si trova in ogni forma. Dal suo stato di trance profonda Cayce descrisse la trinità nella lettura 2420-1 (corsivo dell’autore):
• Dio come il Padre, Creatore, Artefice
• Il Figlio come la Via, la Mente, l’Attività, il Conservatore
• Lo Spirito Santo come forza motivante o come il Distruttore o colui che dà la vita
Notate come la descrizione coincide perfettamente con l’induismo. Per quelli di noi che sono mistici giudeo-cristiani-musulmani (tutti figli di Abramo) è utile mettere Vishnu in correlazione con Cristo. Cayce vedeva Cristo come eterno, fino al punto da dirci che non ci fu mai “un tempo in cui non c’era un Cristo” e che il Cristo si è manifestato in questo mondo più e più volte per diffondere l’illuminazione e combattere le forze oscure (262-103). Fece sapere: “CRISTO non è un uomo! GESU’ fu l’uomo; Cristo il messaggero; Cristo in tutte le ere” (991-1). E’ questo “messaggero” ad aiutarci a crescere verso la perfezione. Sebbene Gesù profetizzasse che la sofferenza fa parte del viaggio, la descrisse come “dolori da parto” (Matteo 24,8). Come una donna deve dilatarsi con dolore per far nascere un nuovo bambino, così dobbiamo dilatare il nostro cuore e la mente per far nascere la nostra perfezione.

I cicli delle grandi ere
C’è un testo sacro dell’antica India chiamato Smriti; il suo titolo può essere tradotto come “ricordo”. Questo testo ci porta la sapienza a lungo dimenticata sull’età che la nostra anima ha e sull’era a cui partecipa.
Sri Yukteswar (il guru di Paramahansa Yogananda, autore di Autobiografia di uno yogi) insegnò che c’è un centro mistico intorno al quale ruota la nostra stella, il Sole, ed è chiamato Vishnu nabhi, “l’ombelico di Vishnu”, il Conservatore, che possiamo considerare la versione indù di Cristo. Questo è il “cordone ombelicale” del Messaggero con cui siamo inconsciamente connessi. Alcuni insegnanti lo chiamano la Grande Stella, ma in realtà, visto che non c’è una *stella visibile intorno a cui ruota la nostra stella, questo ombelico mistico è invisibile. Nel sistema di Yukteswar “l’ordine cosmico” e “l’ordine morale” aumentano via via che ci avviciniamo all’ombelico di Vishnu e diminuiscono via via che ce ne allontaniamo. Quando siamo lontani, l’ordine si perde e regna l’oscurità. Durante le rivoluzioni intorno all’ombelico di Vishnu ci sono quattro ere o yuga che sono dei cicli che si ripetono.

1. Satya Yuga (anche chiamato Krita) è l’età d’oro. Noi occidentali potremmo chiamarla l’era creativa, in opposizione all’era distruttiva. E’ caratterizzata da virtù, saggezza e spiritualità, senza ignoranza o vizio. Regnano l’ordine cosmico e morale e la bontà è suprema. Cayce: “La bontà – come santità – è vissuta ed è dapprima la base del pensiero nell’intimo sé di un individuo.” (349-13, corsivo dell’autore) Corrisponde alla futura Era del Giglio, profetizzata da Jacob Boehme (1575-1624) e confermata da Cayce nella lettura 1602-3 dove affermò che oggigiorno possiamo comprendere a malapena la purezza del nostro cuore e della nostra mente durante quell’era.

2. Poi viene il Treta Yuga, durante il quale viene introdotto il vizio. Secondo Cayce questo deriva da un abuso ribelle del libero arbitrio da parte di alcuni figli angelici di Dio. Nella cabala questi sono gli angeli caduti o oscuri i cui “contenitori” si erano rotti e non sono più in grado di contenere la Luce di Dio, che è l’essenza della vita. Nell’induismo Vishnu combatte con i ribelli, ma quando si rende conto che i figli con comprendono ciò che stanno facendo, Vishnu diventa più personificato e alla fine si incarna per provare la debolezza degli angeli oscuri in modo da cambiarli. Questo ricorda l’insegnamento di Cayce che Cristo si incarnò per conoscere e superare le debolezze umane, diventando così un modello da seguire (1152-1, 1158-12 e altre).

3. Nell’era successiva di Dvapara avviene un declino della virtù e della spiritualità e l’immoralità aumenta. L’evento più triste è l’ingresso della morte; ora i figli immortali di Dio muoiono. Naturalmente questa è un’illusione, ma i figli si perdono nell’illusione. Ogni disegno concepito dal cuore è un male (Genesi 6,5), così entra in gioco la legge del karma. Il bene e il male imperversano in una battaglia per il predominio. I maya descrissero questo come un gioco mortale tra i Figli di Dio e i Signori delle Tenebre degli Inferi. Purtroppo nella storia indù la purezza della dea, lo spirito femminile, così rappresentativo del nostro essere interiore (la parte intuitiva), è denudata e ridicolizzata dall’ego autocelebrativo. Il signore Krishna viene in suo aiuto e la copre così scrupolosamente che le anime perdute non possono più umiliarla. Ora la nostra mente esteriore e la nostra mente più profonda sono separate da un velo opaco. Questo velo karmico fa sì che la nostra vita esteriore sia così ordinaria che noi tutti finiamo col dire: “Non può essere che non ci sia nient’altro nella vita!” Cominciamo a cercare la verità dentro di noi, ma il karma del ridicolo la nasconde da noi, costringendoci a cercare molto e a lungo.

4. Nel Kali Yuga c’è l’abbondanza di contese, tradimenti, contrasti, odio, ignoranza, ostilità nei confronti della religione, razzismo crescente, nazionalismo, sessismo e immoralità in continua crescita. Non esiste pià la vera virtù. Persino coloro che possiedono qualche barlume della Luce originale sono ora contaminati o sedotti dalle forze oscure. Questa era corrisponde all’Apocalisse della bibbia occidentale e alla battaglia dell’Armageddon tra il bene e il male (Ap 16,16). Al culmine delle attività malvagie il Signore Supremo Vishnu (Cristo nei nostri insegnamenti) compare come il Kalki avatar (la decima e ultima incarnazione del Conservatore) e vince le forze oscure, accarezza i suoi devoti estasiati, distrugge il mondo malvagio e costruisce un mondo nuovo. La purezza del Satya Yuga, l’Era Creativa, ritorna e come la Bibbia riporta: “Satana è legato!” (Ap 20,2). Cayce modifica questo, dicendo che Satana è “bandito” dal mondo (281-37).

Questi quattro cicli si verificano in continuazione, ma raggiungono livelli sempre più elevati di consapevolezza e percezione – come una spirale ascendente. Alla fine conseguiamo l’unione con l’Eterno Infinito da cui siamo provenuti e a cui siamo destinati a ritornare.
Dove siamo noi in questi grandi cicli? Probabilmente la maggior parte di noi è convinta che siamo lontani dall’ombelico di Vishnu e pertanto nelle oscure profondità del Kali Yuga. La si pensa così per tutto quell’odio, il male e la sofferenza nel mondo. In parte abbiamo ragione. Molti studiosi sono convinti che il Kali Yuga sia iniziato nel febbraio del 3102 a.C. e che sia finito, come i maya hanno previsto, nel solstizio d’inverno del 2012. Ciò significherebbe che Vishnu o Cristo sta per ritornare e sconfiggere completamente lo spirito dell’Anticristo che è dilagante, e questo porterà a un’altra età d’oro di purezza, amore e armonia. Cayce concorda, ma affermò anche che effettivamente siamo in un periodo di transizione verso quell’era e che noi tutti dobbiamo ricordare col cuore e con la mente di essere qui allora (281-37). Abbiamo purificato il nostro cuore e la mente sufficientemente per entrare nell’Era del Giglio? Ricordate: non succede per mezzo di grandi risultati, bensì perfezionando con pazienza l’amore dentro di noi.
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