Si Sposteranno i Poli Quest’Anno?
Molte persone a conoscenza dei readings di Cayce sostengono che
quest’anno (2000) non ci sarà alcuno spostamento dei poli perché, così dicono,
nessuno degli altri cambiamenti terrestri predetti si è avverato. Prima di fornire
le informazioni che contraddicono questa posizione rivediamo quei readings
che dicono - o implicano - che uno spostamento dei poli avverrà quest’anno.
“(D) Quale grande cambiamento o l’inizio di quale cambiamento, se ce ne sarà,
dovrà aver luogo sulla terra nell’anno 2000 al 2001 d.C. ?
“(R) Quando ci sarà uno spostamento dei poli. O inizierà un nuovo ciclo.”
(826-8)
“Perché queste[testimonianze] dovevano essere tenute come era stato
dato dai sacerdoti ad Atlantide o Poseidia ... quando queste testimonianze della
razza, degli sviluppi, delle leggi pertinenti all’Uno vennero poste nelle loro
camere e dovevano essere aperte solo quando ci sarebbe stato il ritorno di
quelli nella materialità, o nell’esperienza della Terra, quando il cambiamento
sarebbe stato imminente sulla terra; il quale cambio, noi vediamo, comincerà
nel ’58 e terminerà con i cambiamenti operati negli sconvolgimenti e con lo
spostamento dei poli, dato che allora avrà inizio il regno nel ’98 (come il tempo
viene conteggiato al presente) di quelle influenze che sono state ... mantenute
da coloro che hanno soggiornato in questo paese dei popoli semitici.” (378-16)
“Quanto ancora ai cambiamenti fisici... ci saranno gli sconvolgimenti
nell’Artico e nell’Antartico che produrranno l’eruzione di vulcani nelle zone
torride, e allora ci sarà lo spostamento dei poli - così che dove ci sono state
quelle semi tropicali queste diventeranno più tropicali, e vi cresceranno
muschio e felci. E questi cominceranno in quei periodi nel ’58 fino al ’98...”
3976-15
Questi readings predicono una sequenza di avvenimenti di cambiamenti
terrestri iniziando dal 1958 al 1998 che culmineranno in sconvolgimenti nelle
zone polari, eruzioni vulcaniche in aumento nelle zone torride e quindi uno
spostamento dei poli nel 2000. Ecco un breve elenco di eventi geologici che
corrispondono alle predizioni sul periodo 1958-1998:
Maggio 1960: un terremoto gigantesco di magnitudo 9,5 colpì il sud del Cile.
Questo fu il terremoto più forte in tutto il mondo nell’ultimo secolo.
Sconvolgimenti catastrofici avvennero sulla superficie terrestre e sul fondo
marino, e diversi tsunami uccisero la gente fino alle Hawaii.
Marzo 1964: Il terremoto del venerdì santo e lo tsunami del 27 marzo
devastarono Anchorage e la regione circostante. Con magnitudo 9,2 questa
scossa gigantesca fu la più grande nel Nord America nell’ultimo secolo, e la
crosta terrestre sotto il Sund del Principe Guglielmo e delle vicinanze fu
sconvolta, contorta e spezzata.
1970-1971: questi anni raggruppano eruzioni insolitamente frequenti dei
vulcani Krafla e Hekla in Islanda (65°N) e di Beerenberg sull’isola di Jan Mayen
(71°N) nella regione artica. Esse possono essere considerate eruzioni
precursori per gli “sconvolgimenti nell’Artico”.
Giugno 1994: la grande scossa (magnitudo 8,2) in Bolivia del 9 giugno
avvenne all’enorme profondità di quasi 400 miglia. Fu percepita in gran parte
dell’emisfero occidentale ed addirittura fece suonare la Terra come una
campana, provocando tipi di vibrazioni mai sentiti prima. Il reading 3976-15
predette che “il Sud America sarà scosso dalla parte superiore fino alla fine...”
Tale sballottamento si avverrò durante il terremoto boliviano, il quale
presagisce il futuro del Sud America via via che i cambiamenti terrestri che
accompagnano lo spostamento dei poli si intensificano.
1993-1996: un’attività sismica estremamente forte si verificò nell’Honshu del
nord ed a Hokkaido, Giappone, durante questo intervallo di tempo. Cinque
scosse di magnitudo 7,2 a 7,5 ed una scossa di 8,1 furono accompagnate da
più scosse di magnitudo 6 o scosse più forti di qualsiasi periodo dal 1926.
Inoltre si trovò che la superficie terrestre su una zona ampia sul lato Pacifico
dell’Honshu settentrionale si era inabissata per un periodo di 30 anni dal 1966
al 1995.
Luglio 1996: i vulcani Kilauea e Loihi delle Hawaii sono i due vulcani della zona
torrida più attivi del mondo. Il Kilauea ha avuto continue eruzioni dal gennaio
1983. Il Loihi sommerso - al largo di Kilauea - ha avuto eruzioni quasi continue
dal 1982. L’attività sismica ed eruttiva raggiunse il massimo nel luglio del
1996. Questi vulcani riflettono l’aumento predetto di eruzioni in tutto il mondo
nei vulcani delle aree torride, sia sulla terra che sotto il mare.
Marzo 1998: Il grande terremoto del mare Balleny al largo dell’Antartico fu il
più grande mai rilevato all’interno di una placca crostale oceanica. Con
magnitudo 8,2 fu anche la scossa più forte in tutto il mondo negli ultimo cinque
anni. Localizzata vicino al polo sud magnetico la scossa può essere considerata
un precursore di futuri “sconvolgimenti nell’Artico e nell’Antartico”
immediatamente prima dello spostamento dei poli.
Ottobre 1998 - Ottobre 1999: una sequenza insolita di 17 terremoti leggeri
(magnitudo 4,5 - 4,9) e di 23 scosse moderate (5 - 5,5) si verificò nell’alto
Artico, il cui centro si trova approssimativamente a 85,7 N e 81,4 E. Questa
sequenza può essere un precursore di un innalzamento crostale sotto l’Oceano
Artico vicino al punto più alto del mondo.
Sconvolgimenti dal 1998
Diversi sconvolgimenti che si sono verificati dalla fine dell’intervallo di 40
anni dal 1958 al 1998 sembrano coincidere con gli sconvolgimenti menzionati
nella lettura 378-16:
La Turchia nordoccidentale fu scossa da un terremoto di magnitudo 7,4 il
17 agosto 1999. La magnitudo del tremolio fu pari alla scossa più forte
dell’ultimo secolo in quel paese. Le separazioni orizzontali lungo vari segmenti
della falda Anatolica settentrionale si avvicinarono a 16 piedi, e si notarono
sollevamenti verticali fino a 7 piedi. Forse 20 000 persone furono uccise, e ad
Istanbul si verificarono dei danni considerevoli causati dal terremoto. Poi il 12
novembre 1999 si verificò un terremoto di magnitudo 7,1 a 70 miglia ad est
della precedente scossa di agosto, sulla stessa falda, producendo ulteriori
cambiamenti crostali.
Il 21 settembre 1999 Taiwan fu colpito dal terremoto più forte dell’ultimo
secolo vicino a Chi-Chi. Spaccature estese della superficie si verificarono ad
oltre 53 miglia dalla falda di Chelungpu. La dislocazione orizzontale massima di
32 piedi è fra le dislocazioni di falda maggiori mai misurati nei terremoti
moderni. Il fiume Tachia fu tagliato da un sollevamento verticale di 25 piedi
che creò una nuova cascata.
Meccanismo possibile dello spostamento dei poli
Di solito si crede che lo spostamento dei poli sia dovuto ad una nuova
distribuzione della massa nel mantello e nella crosta terrestri. Il nostro pianeta
è più stabile quando le sue parti più massicce sono più lontano dal suo asse di
rotazione; vale a dire sull’equatore. Se dovesse verificarsi una ridistribuzione
da qualche parte su una Terra altrimenti uniforme il pianeta tornerebbe ad
orientarsi così che la concentrazione di massa si muoverebbe verso l’equatore.
Nell’ultimo secolo il polo nord si è mosso di circa 33 piedi verso il Canada
orientale. Questo è dovuto ad un Vero Vagabondaggio Polare (VVP) o
spostamento di tutto il mantello e della crosta terrestre in relazione al nucleo
della Terra.
Pensate al fatto che l’asse di rotazione della Terra è fissa rispetto alle
stelle e che la crosta e il mantello si muovono lentamente come la buccia e la
polpa di una pesca sopra il suo nocciolo. Se osservassimo il punto (polo) in cui
l’asse di rotazione incontra la superficie della Terra il polo sembrerebbe
spostarsi se la crosta ed il mantello si muovessero orizzontalmente al di sotto
di esso. Questo è lo spostamento dei poli del tipo VVP. L’altro tipo di
spostamento dei poli, non preso in considerazione qui, comporta il movimento
dell’asse di rotazione terrestre stessa.
V. Courtillot e J. Besse, scienziati dell’Istitute de Physique du Globe a
Parigi, nel 1987 offrirono una spiegazione provocatoria del VVP. Proposero che
l’emissione di correnti termali caldi di materiale nello strato di confine fra il
nucleo e il mantello della Terra porta ad aumenti nella convezione del
mantello, ad anomalie nella massa vicino alla superficie della Terra ed infine al
vero vagabondaggio polare. Assumeremo qui che le “correnti termali calde”
degli scienziati siano equivalenti agli “sconvolgimenti nell’interiore della terra”
menzionati nel seguente reading:
“(D) Di che tipo ed estensione sarà lo sconvolgimento nel ’36 ?
“(R) Le guerre, gli sconvolgimenti nell’interiore della terra e lo
spostamento della stessa per mezzo della differenziazione nell’asse rispetto alle
posizioni dal centro della Stella Polare.” (5748-6)
Visto che non ci sembra essere alcuna prova chiara che l’asse rotazionale
della terra fosse differenziata rispetto alle posizioni misurate nel 1936 relative
alla Stella Polare assumeremo che “lo spostamento dello stesso” si riferisca allo
spostamento dell’asse del nucleo interiore della Terra.
Dal 1996 i sismologi sanno che il nucleo interiore della Terra di ferro
solido sta ruotando liberamente all’interno di un nucleo esterno di ferro fuso,
praticamente facendo del nucleo interiore un pianeta all’interno di un pianeta.
Inoltre l’asse del nucleo rotante è inclinato di alcuni gradi rispetto all’asse di
rotazione nord-sud della Terra. Perciò se “lo spostamento dello stesso” si
riferisce ad uno spostamento nell’asse rotazionale del nucleo interiore nel 1936
ci aspetteremmo che tale spostamento produca sconvolgimenti nell’
“atmosfera” fusa del nucleo, generando nuovi - o accelerando numerosi
esistenti - pennacchi di materiale di mantello nascente. Inoltre tali pennacchi
nascenti potrebbero ridistribuire abbastanza massa per causare lo spostamento
dei poli quest’anno (2000), circa 64 anni dopo gli sconvolgimenti interiori della
Terra e lo spostamento nell’asse del nucleo nel 1936. Alla luce del reading
5748-6 come sopra, della nuova ricerca sul nucleo della Terra e il lavoro di
Courtillot e Besse potremmo aspettarci che il tipo di spostamento dei poli
predetto per quest’anno comporti il movimento di tutto il mantello della Terra
rispetto al nucleo; cioè VVP.
I geofisici pensano che VVP sia azionato in definitiva da cicli di calore che
scorrono dal nucleo della Terra verso il mantello e quindi in superficie
attraverso dei pennacchi nascenti di materiale incandescente del mantello. Uno
strato chiamato strato D” marca il confine fra il nucleo e il mantello. Le
capacità di condurre il calore di questo strato sono recentemente state
esaminate da O. Anderson all’UCLA. La sua analisi dei recenti dati teorici e di
laboratorio per il D” lo portò a concludere il seguente:
“...Assumo che il numero di pennacchi associati ai punti caldi [come le
Hawaii, lo Yellowstone e i punti caldi dell’Islanda] sia sostanzialmente più
basso del numero totale di pennacchi attivi. Alcuni modelli numerici implicano
che i pennacchi immaturi possano essere abbondanti dal 50 al 75% quanto i
pennacchi dei punti caldi... Inoltre il calore convettivo può essere trasmesso in
cicli alla superficie della Terra, ad intervalli producendo immense eruzioni
molto al di sopra del livello di oggi ...Questa produzione episodica di calore
convettivo significa che oggi ci deve essere più forza [termica] nei pennacchi
[già nel mantello] di quanta non fosse stata misurata dai punti caldi
[esistenti].”
Se il calore convettivo viene trasmesso in cicli alla superficie della Terra,
“producendo ad intervalli delle eruzioni immense”, possiamo avere la base
fisica per il reading 3653-1. Dice che la prossima distruzione della maggior
parte di vita sulla Terra sarà “non per mezzo dell’acqua ... ma piuttosto per
mezzo degli elementi, il fuoco.”
Ecco un quadro speculativo di ciò che potrebbe succedere fra adesso e il
2001 se si presume che uno spostamento dei poli di tipo VVP abbia
effettivamente luogo. E’ un quadro basato su una combinazione dei readings di
Cayce e le intuizioni scientifiche date sopra.
Almeno dal 1936 dei pennacchi nascenti diretti verso i poli di denso
materiale di mantello hanno cominciato a produrre anomalie nella massa
distante dall’asse nelle regioni artiche ed antartiche. Le teste dei pennacchi che
comprimono la base della crosta nelle regioni polari stanno cominciando a
causarvi degli sconvolgimenti, rendendo nota la presenza dei pennacchi. La
maggior parte di queste masse nascenti di materiale di mantello si sta
avvicinando di più all’asse di rotazione della Terra di quanto non fosse nei loro
punti di origine. Questo farà presto sì che la terra ruoti di poco più
velocemente, proprio come i pattinatori artistici sviluppano movimenti rotatori
portando le braccia all’interno e poi in alto sopra la testa. Un aumento della
frequenza di rotazione della Terra di un solo secondo al giorno può aumentare
la convessità equatoriale della terra di circa 20 pollici.
La convessità equatoriale del nostro pianeta è dovuta alla forza centrifuga del
suo corpo in rotazione, una forza che è al suo massimo all’equatore. La forza è
così grande che la forma della Terra è come una sfera leggermente schiacciata
e il suo diametro all’equatore è di circa 27 miglia superiore al diametro che
esiste ai poli. L’oceano liquido risponde immediatamente ai cambiamenti nelle
forze centrifughe planetarie. Se la frequenza della rotazione terrestre aumenta
di qualche secondo al giorno anche i liquidi magmatici incandescenti nei vulcani
della zona equatoriale risponderanno, in modo solo leggermente meno veloce
delle acque dell’oceano, alla forza centrifuga accresciuta in quel luogo. Questo
causerà delle eruzioni vulcaniche nelle “aree torride” confinanti con l’equatore.
Una situazione di questo genere dovrebbe verificarsi all’incirca adesso. Se lo
farà durerà solo poco tempo.
E’ così perché le masse di mantello che stanno salendo nelle regioni polari
non influenzeranno solo la frequenza di rotazione della Terra. Quelle masse
ridistribuite influenzeranno l’oscillazione in atto dell’asse di rotazione e il VVP in
atto, le quali per tutto l’ultimo secolo videro il Polo Nord essere trascinato
verso sud lungo la longitudine di 79,2° ovest. Gli sconvolgimenti del materiale
di mantello nelle regioni artiche ed Antartiche cambieranno il carattere
dell’oscillazione e faranno sì che l’attuale, lento VVP sviluppi una nuova
direzione di moto ed aumenti di velocità. Allora saremo in grado di dire che un
importante spostamento dei poli è davvero in atto.
E’ impossibile conoscere la distanza coperta dallo spostamento dei poli, la
sua direzione e la locazione dei luoghi di riposo finali dei poli. Ho sostenuto in
altro luogo che lo spostamento sarebbe probabilmente inferiore a 10°. I
cambiamenti terrestri che lo accompagnerebbero però sarebbero catastrofici. I
primi giorni dello spostamento dei poli, nonché i cambiamenti terrestri a
seguire sembrano essere descritti in altre parte del reading 3976-15:
“Per quanto riguarda i cambiamenti materiali che dovranno essere un
presagio, un segno per quelli che questo [ritorno di Giovanni l’amato] dovrà
verificarsi in breve tempo - come è stato dato nei tempi antichi, il sole sarà
oscurato e la terra verrà disintegrata in vari luoghi - e poi verrà proclamato -
attraverso l’intercettazione spirituale nei cuori e nelle menti e nelle anime di
quelli che hanno cercato la Sua via - che la Sua stella è apparsa ...
“La terra verrà disintegrata nella parte occidentale dell’America. La parte
maggiore del Giappone deve andare in mare. La parte superiore dell’Europa
sarà cambiata in un batter d’occhio. Della terra comparirà lontano dalla costa
orientale dell’America.”
Tali cambiamenti terrestri storicamente senza precedenti potrebbero
verificarsi nell’arco di diverse centinaia di anni.
(Venture Inward, marzo/aprile 2000)