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mercoledì 6 novembre 2024

Sogni di tesori

I sogni su tesori sono quasi sempre emblematici, come in queste due parabole raccontate da Gesù: “Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto in un campo; un uomo lo trova e lo nasconde di nuovo, poi va, pieno di gioia, e vende tutti i suoi averi e compra quel campo” (Matteo 13,44) e “Il regno dei cieli è come un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra” (Matteo 13,45-46). La scoperta accarezzata del cercatore dell’ideale di Cristo (le leggi spirituali) è ciò che conduce al regno dei cieli (coscienza Cristica). Siccome l’ideale è “l’influenza più potente” nei nostri soggiorni terreni, come nella parabola del mercante, Cayce ci incoraggia di “spenderlo tutto” per l’ideale (440-14; 1957-1).
In un sogno vidi Gesù compiere un miracolo. Vidi con meraviglia e stupore che il mare si aprì e che comparve qualcosa di simile a un tesoro. Gesù che aprì il mare per rivelare un tesoro rappresentava un invito ad un impegno spirituale più profondo dell’ideale. Il sogno mi indirizzava dove avrei trovato il tesoro: dentro di me.
Il 15 ottobre 1931 Gladys Davis, la segretaria di Edgar Cayce, sognò di un tesoro:
Tutte le persone connesse con l’opera [di Edgar Cayce] o in qualche modo associate con essa erano riunite in una stanza al piano di sopra, all’ultimo piano di un edificio. La stanza non aveva mobili e sembrava che un grande telone coprisse il pavimento e sotto c’era della paglia. Noi tutti eravamo seduti e in piedi in attesa di un’esplosione che sapevamo doveva arrivare; dato che tutto era stato disposto per questo. L’esplosione doveva arrivare da sopra; noi tutti eravamo consapevoli che l’edificio sarebbe crollato, ma nessuno pensava lontanamente di scappare o di evitare l’esplosione. Avevamo fede in qualche potere superiore che ci avrebbe salvati dal disastro. Sembrava anche che l’esplosione avrebbe rivelato un tesoro sepolto sotto l’edificio che fino ad allora non avevamo potuto individuare, e coloro che sarebbero sopravvissuti allo choc e rimasti fedeli avrebbero ricevuto il tesoro. (254-60 rapporto)
Il contesto del sogno: il 7 novembre 1931 Edgar Cayce, sua moglie Gertrude e Gladys Davis furono arrestati e imprigionati a New York con l’accusa di predizione del futuro. Il 16 novembre ebbero l’ordine di comparire in tribunale. L’11 novembre fu eseguita una lettura su questa situazione la quale disse loro di soppesare nel loro cuore “il loro parametro dell’ideale” e di pregare e “lasciare che Lui indichi la strada”. Dopo il procedimento giudiziario essi furono assolti da ogni accusa. (254-59; 254-59 rapporto)
Cercarono indicazioni sul sogno di Gladys in una lettura del 22 novembre 1931, undici giorni dopo il rilascio. Quando gli fu chiesto “il sogno di Gladys del 15 ottobre è stato una profezia del guaio di New York?” Cayce rispose: “Molto in linea con esso.” E alla domanda “Quale tesoro sarà dissotterrato?” rispose: “La conoscenza delle amicizie e le capacità di attingere alle fonti di potere, aiuto e assistenza, in un mondo spirituale e materiale.” (254-60) La lettura indicò che l’episodio di New York era stata una trappola premeditata ed eseguita con “gelosia” come motivazione per “screditare” l’opera di Cayce.
Il sogno di Gladys era accurato: l’esplosione era l’episodio di New York. La fede in Dio e il vivere l’ideale liberò Edgar, Gertrude e Gladys da ogni condanna in tribunale, cosa che il sogno anche indicava come fede in un potere più alto per salvarli dallo sfacelo dell’esplosione. Non dovevano fuggire da questa prova spirituale e materiale, bensì attraversarla. Il loro intimo amico Dave Kahn pagò per loro la cauzione, i loro sostenitori di New York aiutarono a pagare il loro soggiorno prolungato nella città, e un avvocato di Norfolk e il suo socio di New York li rappresentarono senza compenso.
In una lettura una donna chiese a Cayce: “Per favore spieghi le visioni che ho avuto di una vena d’oro e di un giacimento di petrolio vicino a Woodward’s Chimney Corner a Lamb’s Springs nel Texas.” Cayce confermò che una vena d’oro ancora esistesse nel paese, ma che le visioni erano emblematiche per lei – che l’oro rappresentasse il fatto che lei applicava le verità spirituali nelle vite degli altri. Egli aggiunse: “Anche se le cose materiali esistono, per te e la tua vita esse siano un’esperienza emblematica. Poiché gli angeli della luce utilizzano soltanto cose materiali come emblemi, mentre gli angeli della morte usano queste come allettamenti che possono portare via le anime degli uomini.” Quando la donna domandò se doveva cercare di localizzare questo oro e il petrolio o comprare la terra, Cayce affermò che il sogno fosse emblematico. (1159-1)
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