Il profondo rapporto di Edgar Cayce con la Bibbia
L’interesse di Edgar Cayce per la lettura della Bibbia fu suscitato per la prima volta quando aveva nove anni, da una conversazione che ebbe con un taglialegna mentre tornava a casa da scuola. “Mi sento forte come Sansone”, il taglialegna disse a Edgar maneggiando la sua ascia. Edgar non sapeva chi fosse Sansone, così l’uomo raccontò a Edgar della Bibbia e narrò la storia su Sansone dell’Antico Testamento.
La prima Bibbia che Edgar tenne mai tra le mani era grande e molto illustrata e apparteneva a sua zia Ella che gli mostrò un’incisione in bianco e nero che rappresentava Sansone abbattendo le colonne del tempio. Fulmini dal cielo resero la ferocità della forza di Sansone e illustrarono il potere di Dio. Edgar non riusciva a distogliere gli occhi dall’immagine mentre Ella gli leggeva la storia, e non appena tornò a casa, incitò i suoi genitori finché suo padre non gli comprò una Bibbia tutta sua. La data del regalo, segnata sul libro, era il 14 gennaio 1887.
Edgar cercò subito di leggere la sua Bibbia, ma non riuscì a pronunciare i nomi. Sua madre e suo padre dovettero seguirlo in questo. All’inizio dell’anno successivo Edgar fu in grado di leggere molti passi della Bibbia senza aiuto e alla fine chiese alla madre di cucire ciò che chiamò una “tasca posteriore” sulla sua salopette, in modo che poteva portarla sempre con sé.
L’entusiasmo di Edgar non scemò mai. Continuò a leggere la Bibbia, dalla prima all’ultima pagina, una volta all’anno, ogni anno, per il resto della sua vita. Conosceva il suo contenuto così bene che, come molti pastori attestarono di buon grado, nessuno riusciva a citare la sacra scrittura o conosceva le sue storie bene come Edgar.
Naturalmente nell’Antico Testamento Edgar si interessò alle storie su ciò che ora si potrebbe definire i fenomeni soprannaturali, benché ci sarebbero voluti molti anni prima che Edgar stesso usasse mai quei termini. Con questa conoscenza biblica sempre maggiore arrivarono una curiosità sempre più forte e tante domande. Non riusciva a capire, per esempio, come qualcuno potesse chiamarsi un vero discepolo del Signore, parlando continuamente a Dio, ma Egli non rispondeva. Edgar si aspettava pienamente e credeva assolutamente che Dio avrebbe risposto e avrebbe dovuto rispondere a chiunque gli chiedesse qualcosa con sincerità. Fu questa convinzione che, indubbiamente, portò alla visione di Edgar di un angelo, che egli in seguito descrisse come l’esperienza più profonda della sua infanzia.
L’amore profondo di Edgar per la Bibbia divenne ancora più comprensibile quando, nel 1924, iniziò a condurre le letture sulle vite passate e scoprì che alcuni familiari e amici avevano avuto incarnazioni importanti al tempo di Gesù. Cayce deve aver sospettato che anch’egli avesse avuto un’incarnazione biblica, ma a questo non ci fu nemmeno un accenno fino al 1935, quando Gesù stesso si presentò in una lettura. La domanda posta fu:
“(D) Possiamo chiedere … con quale nome Tu chiamasti il Tuo servo Edgar Cayce durante la Tua Incarnazione sulla terra?
(R) Lucio.” (254-85)
Stranamente non si fece alcuna lettura successiva per identificare Lucio o per spiegare che posto avesse nella storia del Maestro.
Un altro accenno allettante di una rivelazione prossima fu fatto a Cayce da diversi sensitivi presenti a una conferenza, a cui Cayce fece riferimento in una lettera a un amico: “Diversi medium sono stati presenti a una delle mie conferenze, e dopo mi hanno chiesto se sono stato Luca o uno dei suoi conoscenti. Naturalmente ho dovuto dire loro che non c’è mai stato nulla che vi abbia alluso, ma hanno insistito che lo fossi.”
La lettura che spiegò in modo chiaro il collegamento fu condotta nel 1938 quando Cayce aveva 60 anni. Il Lucio della lettura precedente del 1935 fu identificato come nessun altro che Lucio di Cirene e, secondo Cayce in trance, vescovo della chiesa a Laodicea. In particolare questa lettura finì con ciò che sicuramente Cayce aveva avuto in mente: “Qualcuno può chiedere perché un’esperienza così ECCEZIONALE dell’entità ora chiamata Cayce non avrebbe dovuta essere riferita … Se fosse stata riferita all’inizio, si sarebbe gonfiato d’orgoglio.” (294-192)
Alcuni mesi dopo giunse la rivelazione che spiegò perché un ragazzino aveva sentito una tale passione per la sua Bibbia che portava sempre con sé nella tasca posteriore. In una lettura per un amico di Cayce, in risposta alla domanda : “Chi scrisse davvero i quattro Vangeli?” il Cayce dormiente rispose: “LUCA fu scritto da Lucio invece che da Luca; anche se era un compagno di Luca durante le attività di Paolo.” (1598-2)
Qui il messaggio era che lo stesso Cayce vi aveva contribuito o aveva scritto il Vangelo di Luca. Per uno studioso devoto della Bibbia, ciò era davvero qualcosa capace di poter farlo gonfiare d’orgoglio!