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venerdì 19 aprile 2024

La nuova New Age

Riscoprendo le qualità d’avanguardia dell’opera di Edgar Cayce
Quando, durante gli ultimi decenni del XX secolo, il movimento New Age ha
accelerato, per molte persone il materiale di Edgar Cayce appariva piuttosto tedioso: cercate
una vita di servizio; eliminate le tendenze all’egoismo nei vostri schemi di pensiero e
comportamento; abbiate cura della salute del vostro corpo con un’alimentazione attenta,
esercizio ed altre scelte di stile di vita; stabilite un ideale secondo cui vivere mentre vi
occupate delle attività normali della vostra vita; formate dei gruppi intenzionali per
rafforzare la vostra determinazione; fate qualcosa per cambiare il vostro mondo; pregate;
meditate – nessuna di queste cose aveva proprio il fattore di successo che sembrava
alimentare la cultura popolare della New Age. Che cosa ne era delle esperienze in stati alterati
di coscienza? E dei grandi successi medianici, del contatto con entità su piani superiori e del
potere di pietre e cristalli? Sebbene le letture di Cayce affrontino tutte queste cose e anche
altre con grande profondità e notevole sofisticatezza, venivano spesso bollate come materiale
da principianti semplicemente perché non mettono in rilievo l’aspetto fenomenale del sentiero
spirituale.
Se ci prendiamo il tempo per esaminarlo bene, scopriremo che il materiale di Cayce è
all’avanguardia di alcuni degli sviluppi più importanti sulla scena spirituale contemporanea.
Poiché, proprio quando l’esplosione popolare dell’interesse per la New Age alla fine del XX
secolo stava attirando crescenti critiche per la sua tendenza verso un pensiero alquanto
narcisistico e magico, stavano crescendo anche altre influenze che presero il meglio del
risveglio spirituale fiorente e lo combinarono con scienza, filosofia, antropologia e sociologia.
Influenze che ora si sono congiunte per formare una spiritualità vasta e promettente per il
XXI secolo che è sia “integrante” sia “evoluzionistica” nel modo in cui attinge a varie fonti di
conoscenza e saggezza per impegnarsi in modo creativo con un cosmo, mondo e una psiche
umana in evoluzione - una nuova New Age che è del tutto adulta a confronto del suo
equivalente della fine del XX secolo. E risulta che l’opera di Cayce c’era fin dal principio.
Il movimento dell’integralismo
Andando oltre l’aspetto solamente olistico, il movimento dell’integralismo mette
insieme la saggezza di oriente ed occidente ed evidenzia l’importanza sia della
psicologia sia della spiritualità. Comprende tutte le fasi di sviluppo della vita
così come si esprimono negli individui e anche nell’evoluzione collettiva
dell’umanità. L’integralismo è interdisciplinare, comprendendo il mondo più
vasto di scienza, sociologia, affari, educazione, medicina, politica, economia ed
arte. Secondo l’integralismo, le dimensioni interiori del pensiero e dell’intenzione si coevolvono
con l’organismo fisico, e così dobbiamo occuparci di entrambi se speriamo di
raggiungere i livelli più alti di funzionamento, dove i vari “reparti” della nostra vita – cose
come rapporti, lavoro e noi stessi – sono parti di un tutto integrato.
L’influenza dell’integralismo rompe gli stereotipi negativi della New Age del XX secolo per
raggiungere nuovi livelli di accettazione e responsabilità. Per esempio, la ricerca integrante è
apparsa in pubblicazioni diverse fra di loro come: il Journal of Contemporary Criminal
Justice, Journal of Organizational Change Managament, Journal of Humanistic
Psychology,The Journal of Transformative Education e The Journal of Future Studies. Il Prof.
Huston Smith ha salutato la teoria integrante in quanto riunisce la psicologia asiatica e
occidentale meglio di ogni altro approccio. Don Beck, un consulente del management che
attualmente socio del George Gallup Institute di Princeton, e Christopher Cowan, il suo
coautore del documento programmatico integrante Spiral Dynamics (dinamica a spirale,
n.d.t.), parteciparono alle discussioni che alla fine portarono alla fine dell’apartheid in
Sudafrica. I pensatori dell’integralismo vanno dal suo teorico influente Ken Wilber a
personaggi popolari come Deepak Chopra, lo psicologo dello sviluppo di Harvard Robert
Kegan, il cosmologo matematico Brian Swimme, i co-fondatori dell’istituto Esalen Michael
Murphy e George Leonard, il teorico dei sistemi Ervin Laszlo e agli scrittori del film Matrix,
Larry ed Andy Wachowski. Il carattere internazionale del mondo integrale è testimoniato
dalle migliaia di partecipanti da tutto il mondo che vengono attratti ai suoi numerosi eventi
nel cyberspazio.
Questo stesso approccio aperto, multidisciplinare si trova nel profondo del DNA delle letture
di Cayce, poiché anche lì troviamo una sintesi della saggezza di oriente ed occidente e una
visione integrata di corpo, anima, sé e del mondo in cui viviamo. Il carattere integrale del
materiale di Cayce è anche evidente nel catalogo dei temi nelle letture, perché fra di essi non
troviamo solo spiritualità e salute, ma anche commercio, educazione, affari mondiali,
economia e impegni sociali. Inoltre, di solito questi argomenti non sono affrontati come aspetti
dell’esperienza umana del tutto separati. Il frequente collegamento di fattori spirituali e
pratici è decisamente integrale. Per esempio, quando, nel bel mezzo della Grande depressione,
un uomo chiese dei consigli per gli affari, la sua lettura (78-4) gli diede la guida per gli affari
che cercava, ma poi aggiunse l’avvertimento di prendere in considerazione il suo
atteggiamento verso la vita e i suoi rapporti con gli altri e di essere un canale per l’espressione
di un Ideale.
Com’è riguardo all’economia integrale?
D. Sarà possibile mantenere un buono standard di vita per la nostra gente mentre aiutiamo ad
elevare i livelli economici nelle altre parti del mondo?
R. Non solo deve essere possibile, ma deve anche essere fatto! Se ci sarà una qualsiasi pace
durevole! Ma deve cominciare nei cuori e nelle menti degli individui. Poiché è com’è stato
appena detto. Come le cellule vitali del corpo – quando si sono ribellate e hanno indotto
sufficienti altre a fare lo stesso, comincia la distruzione. (3976-28)
E’ tipico per le letture il trattamento integrale per ciò che riguarda le faccende pratiche e
anche le questioni intime di ideali, intenzione e ampiezza di coscienza.
Un’altra caratteristica del pensiero integrale è il sostenere di elementi distinti di credenza pur
onorando la verità universale da cui tutti provengono. Nel pieno rigoglio della New Age del
XX secolo molte persone si aspettavano la fine di diverse religioni a favore di una spiritualità
amalgamata, generica. Il modo integrale, però, è creare uno sforzo cooperativo fra chi è
impegnato su un sentiero spirituale specifico invece di promuovere una selezione e scelta di
stile self-service che, con troppa facilità, può soddisfare i nostri punti deboli e campi di cecità
personale. Così troviamo discussioni nella comunità integrale sul fatto di includere i capi delle
tradizioni buddistiche, cattoliche, protestanti, ebraiche, islamiche ed induistiche – insieme con
coloro che provengono da ambienti di leadership in scienza, psicologia e commercio.
Questo è esattamente ciò che Edgar Cayce raccomandava: dedizione ad un sentiero specifico
pur onorando altri sentieri e coloro che li hanno scelto, come viene illustrato nella seguente
lettura:
La verità – sia in questo o quell’altro scisma, -ismo o culto – appartiene all’Unica fonte. Non
ci sono forse alberi di quercia, di frassino, di pino? Questi hanno la necessità di affrontare
questa o quell’esperienza. Hai scelto una di queste per essere tutto nelle tue usanze nella tua
stessa vita? Quindi tutti occuperanno il proprio posto. Non criticare alcuno, ma dimostra invece
che buon pino, frassino, quercia o vite sei! (254-87)
Il punto di vista evoluzionistico
Come l’integralismo, l’approccio “evoluzionistico” alla spiritualità promette di
riorganizzare il nostro modo di pensare riguardo al posto che occupiamo nel
mondo. Per apprezzare il suo forte influsso è importante riconoscere che la
spiritualità evoluzionistica va oltre il vecchio concetto dell’evoluzione
dell’anima, che indica la terra come il luogo in cui veniamo per imparare
lezioni, crescere e risolvere il nostro karma. Da questo punto di vista il piano
terrestre è spesso, nel migliore dei casi, poco più che la scuola dell’anima e in
quello peggiore la prigione dell’illusione a cui cerchiamo di sfuggire il più presto possibile.
Per converso, dal punto di vista evoluzionistico, l’occasione dell’incarnazione ha tanto a che
fare con l’evoluzione del cosmo quanto con il nostro stesso sviluppo. La maggior parte dei
pensatori evoluzionistici indica la coscienza umana come il confine corrente dell’evoluzione
come si manifesta qui sulla terra. La Fonte Divina da cui abbiamo origine ha una
determinazione irreprimibile a creare, e noi siamo all’avanguardia della creazione in via di
sviluppo. Il nostro ruolo principale è quello del co-creatore e il teatro della nostra azione
creativa è qui, in questo mondo tridimensionale della forma.
Benché l’evoluzione della vita su questo pianeta sia spesso negata o almeno minimizzata dai
tradizionalisti religiosi i cui occhi sono puntati su un cielo al di là di questo mondo e anche se è
spesso trascurata da chi vede la nostra presenza in questo mondo come un imprigionamento
nell’illusione, non viene negata o trascurata nel materiale lasciatoci da Cayce. L’evoluzione in
corso dal minerale al vegetale all’animale all’umano al divino viene affrontata nelle letture
con sottigliezza affascinante, e sempre contro lo sfondo del nostro ruolo decisivo di co-creatori
con Dio. Un esame più approfondito delle letture di Cayce sull’evoluzione e sulla condizione di
co-creatori mette in chiaro il fatto che hanno da dare un contributo importante al movimento
della spiritualità evoluzionistica in un periodo in cui la posta è alta. Siccome la razza umana si
trova di fronte a crisi ecologiche, povertà, avidità, oppressione e sventure economiche in
aumento, sembriamo trovarci ad un bivio in cui o salteremo ad un nuovo livello di approccio
ai nostri problemi o ne saremo sommersi. Tuttavia non basta semplicemente abbracciare una
filosofia evoluzionistica. Ciò di cui la creazione in fase di sviluppo ha bisogno proprio ora sono
i partecipanti - anime incarnate, risvegliate, disposte a dedicare le proprie vite a ciò che è forse
il progresso evoluzionistico più grande da quando gli ominidi camminarono eretti per la
prima volta. Nel materiale di Cayce troviamo delle procedure che sono allineate con alcune
delle tendenze della nuova New Age che contribuiscono maggiormente all’evoluzione.
Pratiche evoluzionistiche integrali
MEDITAZIONE. Da un punto di vista evoluzionistico, la meditazione allo scopo della pace e
del benessere personali è superata dalla necessità di una meditazione al servizio verso il tutto.
Quando meditiamo solo per noi stessi, è troppo facile tralasciarla o abbandonarla del tutto, se,
all’apparenza, non abbiamo il tipo “giusto” di esperienza con essa. Dal punto di vista
evoluzionistico, però, la meditazione non è opzionale, perché è indispensabile per l’espansione
della coscienza e può senz’altro essere il mezzo migliore per raggiungere un livello mentale
più elevato di quello che ha creato le nostre sfide collettive. La descrizione di Edgar Cayce
della meditazione come abilità necessaria che deve essere imparata proprio come abbiamo
imparato a camminare e parlare, affronta la pratica, disciplina e pazienza che una vita
impegnata di meditazione richiede.
STILE DI VITA INTEGRALE. I sostenitori della pratica integrale moderna ci dicono che la
sinergia deriva da un’attenzione coordinata nei confronti di vari aspetti della vita. Quando,
per esempio, affrontiamo simultaneamente salute, spiritualità, rapporti ed atti di servizio, i
risultati migliorano a tutti i livelli. La nostra meditazione migliora con la salute e gli sforzi
verso una buona forza fisica e vice versa; entrambe le cose hanno un effetto sinergistico con
gli atti di servizio e la qualità dei nostri rapporti; tutti insieme fanno leva su uno sviluppo
complessivo. Secondo i pensatori integrali ed evoluzionistici, è qui, invece che in alcuni
obiettivi più scintillanti della “vecchia” New Age, che troviamo l’avanguardia dello sviluppo
umano nel XXI secolo.
Chi studia il materiale di Cayce sa che le letture hanno sempre incoraggiato tale pratica
integrale raccomandando uno “stile di vita equilibrato” – un’acrobazia di buona dieta,
esercizio, meditazione, sviluppo intellettuale, atti di servizio, responsabilità civile,
coinvolgimento nella comunità spirituale, per nominare solo alcuni dei componenti più
prominenti. A questo proposito, uno dei contributi più grandi dell’opera di Cayce
all’integralismo è la “scheda” degli ideali, che è una mappa della pratica integrale per
eccellenza. Stabilisce un sistema di riferimento per applicare il proprio valore ed intento più
profondo (l’ideale spirituale) a disparate aree della vita. Focalizzando su ideali mentali,
affronta inoltre le dimensioni interiori della vita come p.e. atteggiamenti ed emozioni (“ideali
mentali”) e poi le integra con gli aspetti esteriori dell’esperienza attraverso comportamenti e
pratiche specifiche (cioè “ideali fisici”). In breve, il lavoro di Cayce sugli ideali impegna corpo,
mente e spirito nel contesto più ampio della vita personale e posto nel mondo della persona –
una visione integrale come ce ne sono poche.
LAVORO DI GRUPPO. Una delle scoperte più eccitanti della “nuova” New Age è che piccoli
gruppi – in cui il patto è lasciare l’ego (Cayce lo chiamava il “sé”) fuori dalla porta e
partecipare nell’interesse dello scopo comune del gruppo – possono diventare dei catalizzatori
per un’intelligenza superiore e per un’emergente coscienza di unione. Nelle parole del Dr.
Otto Scharmer, docente al MIT e membro del corpo docente del Programma per i Leader
delle Nazioni Unite: “Ciò che oggi è nuovo nel mondo è che ora la prima e più accessibile
porta d’ingresso per l’esperienza spirituale più profonda non è la meditazione individuale,
bensì il lavoro di gruppo. Quello che succede è che, in un modo del tutto spontaneo, si attinge
a questo processo più profondo di consapevolezza e coscienza come gruppo. E poi, una volta
che questo è stato fatto, si può dire: ‘Bene, voglio mantenere questa qualità nella mia vita
personale, quindi sceglierò un esercizio o due da eseguire giorno per giorno.’ Penso che oggi
per molte persone il collettivo sia l’insegnante più importante in tutto questo viaggio perché ci
permette di esplorare un territorio che per gli individui è molto meno accessibile, se lo è
affatto.”
In questa affermazione entusiastica, Scharmer avrebbe potuto descrivere l’intenso
percorso di crescita che si trova nel lavoro fatto in piccoli gruppi di Una Ricerca di Dio (A
Search for God) di Cayce. Con l’importanza data alla condivisione di ideali, meditazione di
gruppo e dedizione a specifici esercizi di applicazione (discipline), i gruppi di Una Ricerca di
Dio fanno leva su crescita e contributo personali al mondo ormai da oltre 80 anni. Come
l’esperienza attuale al di fuori dell’opera di Cayce sta ora scoprendo, questo tipo di gruppo
rimboccati-le-maniche-e-mettiti-al-lavoro è un esperimento vivente nell’evoluzione
collettiva.
In realtà è in corso una nuova coscienziosità nella versione attuale di spiritualità alternativa.
Tutta la nuova New Age riguarda il mettere da parte il sé per servire le necessità di
un’umanità in evoluzione in un cosmo in evoluzione. Ha a che fare più con il lavoro duro che
con emozioni spirituali. Le sue priorità ci chiamano a riverire l’impulso creativo che è vivo nel
cosmo e ad allineare le nostre scelte quotidiane intorno a quell’impulso. Sembra davvero
molto simile al sentiero spirituale descritto nel materiale lasciatoci da Cayce.
Da: Venture Inward, ottobre-dicembre 2013
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